mercoledì, 30 Ottobre 2024

SILVER ECONOMY, INVECCHIARE È UNA RISORSA. «I SENIOR CONTRIBUISCONO PER 4,2 MILA MILIARDI DI EURO AL PIL EUROPEO»

Sommario

Silver Economy in aumento: nel 2025 saranno 222 milioni gli ultracinquantenni in Europa, rappresentando il 43% della popolazione. In Italia già oggi il 23,5% del totale degli abitanti è over 65. La percentuale è aumentata del 5% negli ultimi 20 anni. Gli anziani comporteranno un cambiamento molto marcato nel modo di acquistare beni e servizi e una trasformazione dell’offerta. «La Commissione Europea ha stimato che l’economia europea dei silver sia inferiore solo a USA e Cina. La platea considerata dall’UE (over 50) ha consumato 3,7 mila miliardi di euro in beni e servizi, contribuendo per 4,2mila miliardi di euro al PIL europeo e sostenendo 78 milioni di posti di lavoro in tutta l’Unione», dice Enrico Oggioni, presidente di Osservatorio Senior. Gli over 65 si caratterizzano per un consumo pro-capite medio annuo più elevato, 15,7mila euro (contro i 12,5 per gli under 35); un reddito medio più alto, 20mila euro (a fronte di 16mila degli under 35); una maggiore ricchezza reale pro-capite, 232mila euro (vs 110mila); una solidità finanziaria superiore, con 1 anziano su 10 indebitato (a fronte di quasi 1 su 3 tra gli under 40).

In Italia si conta un «silver» ogni 4 persone. Chi sono?

«Prevalentemente sono donne (oltre il 75%) e single con 65 anni e anche di più, spesso senza figli e parenti; il 76% ha una casa in proprietà, nel 60% dei casi grande e con almeno 4 stanze».

Nel nostro Paese la media è ancora più alta che altrove…

«La previsione di over 65 nel nostro paese al 2050 può arrivare al 32 o addirittura al 37%. Oggi siamo attorno al 23%».

Quali sono i settori sui quali concentrano la domanda?

«Sono e saranno grandi consumatori di domotica perché la loro volontà è quella di trasformare e adeguare le case per renderle utilizzabili anche quando l’età avanzata impedirà l’autonomia. La loro domanda si concentra sulla salute (oltre il 50%) e la spesa per alimentazione e bevande (+45%), nonché quella per arredamento domestico e attività ricreative e culturali».

I senior senza figli spendono più delle famiglie?

«Sì e il trend è in crescita. L’ultimo dato Istat, del 2019, indica che la spesa media mensile di una coppia senza figli con almeno uno dei due di 65 anni di età, si attesta sui 2674 euro, quella di una famiglia è pari a 2571 euro».

Perché?

«Ci sono varie ragioni. Demograficamente la popolazione è in forte rialzo, in Italia come in Europa e nel mondo. Questo è il momento in cui i baby boomers, i nati tra il 1946 e il 1964, stanno raggiungendo le soglie di età silver. E la disponibilità patrimoniale di questa fascia di persone è alta, sono molto più ricchi dei loro genitori, sia a livello di liquidità sia a livello di possedimento immobiliare. Inoltre negli ultimi 10 anni c’è stata un’evoluzione molto forte degli stili di vita. Sono cambiati i bisogni, ci sono desideri emergenti che non assomigliano a quelli dei sessantenni o settantenni di qualche decennio fa. Tutto questo fa da traino per nuovi consumi e l’offerta si sviluppa sempre più vitale».

Chi tra i silver volesse intercettare occasioni di investimento da dove dovrebbe partire?

«Occorre guardare alle esperienze statunitensi, francesi e giapponesi, che sono le più avanti sul tema da tanto tempo. In Francia da più di dieci anni esiste un premio sulla Silver Economy supportato anche a livello governativo. Da tre anni esiste anche un premio internazionale. Questi paesi fanno molta innovazione di servizi e prodotti rivolti alla terza età. Negli USA hanno forme di centri studi tra aziende e università che seguono il settore. Poi chi vuole investire deve considerare che raggiungere un settantenne non è come raggiungere un ventenne. Il settore si evolve ma bisogna studiare come arrivare all’utenza. Tutto il marketing deve andare di conseguenza. Già sta avvenendo: basta notare quante pubblicità sono oggi rivolte ai senior. Anni fa non succedeva».