mercoledì, 16 Ottobre 2024

Quanto costa investire in uno strumento finanziario?

Sommario

In ogni portafoglio d’investimenti possono esserci azioni e obbligazioni, tra i più semplici strumenti finanziari, e anche fondi a gestione attiva e polizze, che sono i più venduti in Italia da banche e consulenti. Per ciascuno di questi c’è però un costo, da tenere ben presente nel conteggio dei rendimenti: quanto più sarà elevato, minore sarà la parte che resta in tasca.

I costi principali

Quando si acquista un’azione, un’obbligazione, ma anche un certificato o un ETF, si sostengono due tipi di costi:

  • lo spread denaro/lettera, che è la differenza tra il prezzo a cui si acquista lo strumento (maggiore) e quello a cui si vende (minore). Più questa differenza è ampia, maggiore sarà il costo implicito che si sta sostenendo nella transazione. Lo spread può variare da pochi punti base (0,01%) per i titoli di stato e le azioni più scambiate, ad alcuni punti percentuali.
  • i costi di transazione applicati dall’intermediario tramite cui si effettua la transazione.

Un esempio concreto

Un costo del solo 2% in 20 anni può far dimezzare i guadagni. Un investimento trentennale di 100.000 euro senza costi e con un rendimento medio composto (CAGR – Compounded Annual Growth Rate) del 5%, diventerà di 432.194 euro. Applicando costi pari al 2%, il valore finale sarà invece pari a 242.726 euro.

Essendo calcolati in percentuale, i costi aumentano al crescere del capitale. Se il primo anno la commissione del 2% incide per 2.000 euro perché applicata all’investimento iniziale di 100mila euro, il secondo anno sarà di 2.060 euro perché calcolata sul capitale rivalutato.

Dove trovare informazioni sui costi

Grazie alla normativa europea, la trasparenza sui costi dei fondi ha raggiunto alti standard anche in Italia. Per avere informazioni è sufficiente inserire l’ISIN del fondo su portali come analysis.it.

Per gli IBIPs (Insurance Based Investment Products), ovvero prodotti di investimento assicurativo, è prevista la pubblicazione del KID (Key Information Document), che riporta le informazioni più importanti.

A partire dal 2018 tutti gli intermediari finanziari sono poi tenuti a inviare ai clienti un rendiconto annuale su costi e oneri ex post, occasione per rendersi conto degli effettivi costi che gravano sugli investimenti.

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📸 Credits: Canva.com

Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola con la passione per il giornalismo, dopo la laurea in Giurisprudenza e qualche esperienza all’estero ho cominciato a scrivere. All’inizio di cinema e spettacoli, poi di temi economici, legati in particolare al mondo del lavoro. Settore di cui mi occupo principalmente per Il Bollettino.