giovedì, 17 Ottobre 2024

Il bonus Befana è una beffa?

Sommario

A gennaio un bonus in busta paga da 100 euro, ribattezzato per l’occasione bonus Befana. Una bella notizia? Solo a metà. Innanzi tutto perché si tratta di una misura ancora tutta da confermare, dovendo passare all’esame delle commissioni parlamentari. Per ora c’è solo l’annuncio di un suo inserimento nell’ambito della riforma fiscale. L’occasione è stata la conferenza post Consiglio dei ministri dello scorso 30 aprile, tenuta dal viceministro all’Economia Maurizio Leo. La novità aveva fatto storcere il naso, vista l’esiguità degli importi. «Una mancetta elettorale» proprio sotto elezioni europee di giugno, si era detto a proposito di un provvedimento che per ammissione dello stesso Leo servirà giusto «per un regalo ai figli».  

La quota finale sotto i 100 euro

Se cento euro sono un’inezia, figurarsi una quota ancora inferiore. Ma la realtà che si prospetta è questa. A conti fatti, l’una tantum di gennaio oscillerà tra i 61 e i 74 euro netti. Questo perché si tratta di un importo lordo, a cui vanno sottratti contributi previdenziali e tassazione Irpef. Più eventuali addizionali regionali.

Esclusi i più poveri

L’incongruenza più evidente è però un’altra. Il bonus arriverà sotto forma di detrazione fiscale, escludendo dal beneficio proprio la platea di chi più avrebbe bisogno di aiuti economici. Vale a dire gli incapienti, i soggetti con un reddito imponibile inferiore agli 8.500 euro. Una classe di contribuenti in cui rientrano lavoratori poveri e part time che, non raggiungendo una soglia di guadagno sufficiente, sono esclusi dal pagamento dell’Irpef e dunque da eventuali detrazioni dalla tassa stessa. Dulcis in fundo, il sussidio è destinato solo ai lavoratori dipendenti, con contratto. Resteranno fuori quindi anche lavoratori autonomi e partite Iva.

I paletti per riceverlo

Le famiglie destinatarie del provvedimento saranno circa 1,1 milioni secondo le stime. Ma, anche qui, i soldi non arriveranno a tutte bensì solo a quelle che rispettano i requisiti previsti, che circoscrivono ancora di più i potenziali beneficiari. Per ricevere il bonus Befana serve infatti la disponibilità di un reddito complessivo inferiore ai 28mila euro, e appartenere a un nucleo monoreddito in cui risultino a carico sia un coniuge che un figlio. Non solo, ma il bonus non sarà aggiunto in automatico allo stipendio, ma al contrario dovrà essere richiesto al datore di lavoro. Come sostituto d’imposta l’azienda recupererà il credito maturato in compensazione con le imposte e i contributi da versare. E si farà anche carico di verificare che l’indennità sia effettivamente spettante al lavoratore.

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📸 Credits: Canva

Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola con la passione per il giornalismo, dopo la laurea in Giurisprudenza e qualche esperienza all’estero ho cominciato a scrivere. All’inizio di cinema e spettacoli, poi di temi economici, legati in particolare al mondo del lavoro. Settore di cui mi occupo principalmente per Il Bollettino.