giovedì, 17 Ottobre 2024

L’Unione Europea prevede di finanziare programmi per 2.070 miliardi di euro nel settennato 2021-2027. Tutti i settori delle economie dei Paesi membri beneficeranno di questa imponente mole di risorse. Ma da dove provengono questi soldi? Ovviamente dalle tasche di singoli cittadini e imprese. Tre sono le principali fonti di entrate dell’EU: dazi doganali, l’IVA e i pagamenti degli Stati basati sul reddito nazionale.

Dazi doganali alimentano i bilanci europei

I dazi doganali vengono riscossi sulle importazioni di merci da Paesi terzi e gravano sui consumatori che li pagano in maniera indiretta acquistando i prodotti extra-EU. Come funziona? Ad incassarli sono i diversi Paesi membri che poi ne versano il 75% nelle casse dell’Unione Europea. Rappresentano il 13% delle entrate inserite in bilancio e nel 2022 ammontavano a quasi 26 miliardi di euro. L’Italia ha contribuito ad alimentare i bilanci europei trasferendone circa 2 miliardi e 800 milioni di euro.

Come l’IVA si trasforma in finanziamenti europei

Attraverso l’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) per ogni bene che compriamo o vendiamo paghiamo indirettamente lo 0,3% all’UE. Tale quota viene girata dai Paesi membri nelle casse europee e costituisce il 12% delle entrate totali inserite in bilancio. Nel 2022 il totale dell’IVA riscossa dalla comunità europeo ha sfiorato i 20 miliardi di euro. Di questi 2 miliardi e 100 milioni di euro provengono dai portafogli italiani.

Fondi europei, i pagamenti diretti degli Stati

La fetta più grande di risorse dalle quali attinge l’Unione Europea per finanziare i propri programmi è data dai contributi diretti delle Tesorerie degli Stati membri. Queste apportano il 75% delle liquidità del bilancio dell’EU. Pesano sui cittadini sotto varie forme fiscali essendo in ultima istanza il contribuente a finanziare i conti pubblici. Nel 2022 sono stati pari a 104 miliardi di euro. Oltre 12 miliardi provengono dal nostro Paese che ha fornito supporto economico in proporzione ai redditi prodotti sul proprio territorio. ©

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Giornalista professionista appassionata di geopolitica. Per Il Bollettino mi occupo di economia e sviluppo sostenibile. Dal 2005 ho lavorato per radio, web tv, quotidiani, settimanali e testate on line. Dopo la laurea magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale, ho studiato arabo giornalistico in Marocco. Ho collaborato a realizzare in Saharawi il documentario La sabbia negli occhi e alla stesura della seconda edizione del Libro – inchiesta sulla Statale 106. Chi è Stato?