giovedì, 17 Ottobre 2024

Euro 2024: tutte le cifre e le novità su regolamenti e impianti

Sommario
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Fischio d’inizio in Germania per la diciassettesima edizione degli Europei di calcio, che si preannunciano ricchi di novità. Dalle modalità organizzative all’attenzione riservata alla sostenibilità ambientale, sono diversi i punti di vista sotto cui la manifestazione cambia volto. L’evento, dopo l’inaugurazione all’Allianz Arena di Monaco (che per motivi regolamentari si chiamerà Football Arena durante il torneo), si concluderà con la finalissima del prossimo 14 luglio all’Olympiastadion di Berlino, lo stesso dell’Italia campione del Mondo nel 2006. Euro 2024 sarà, insieme ai Giochi Olimpici di Parigi a luglio, il più grande evento sportivo dell’anno.

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La Football Arena di Monaco, sede dell’inaugurazione di Euro 2024.

Le rose partecipanti

Le 24 squadre che si affronteranno sui prati di gioco della Germania potranno schierare complessivamente 624 calciatori. All’inizio dello scorso maggio, il numero massimo di atleti convocabili da ciascun commissario tecnico è infatti stato portato da 23 a 26. Di fatto, la UEFA rende definitivo quanto aveva concesso in via straordinaria per Euro 2020. In quel caso, l’autorità calcistica europea aveva ampliato le squadre per ovviare a eventuali problemi legati a positività al Covid-19 o eventuali misure di isolamento nel corso della manifestazione.

Tra i calciatori che calcheranno il palcoscenico del torneo ci saranno anche delle vere e proprie punte di diamante. Quelli più preziosi sono il trascinatore della Francia, Kylian Mbappé, e la stella inglese Jude Bellingham, il cui valore di Mercato si attesta a 180 milioni di euro. A completare il podio dei più costosi, pari merito, altri due calciatori dell’Inghilterra: Phil Foden e Bukayo Saka, che valgono 130 milioni.

Nella rosa dell’Italia, invece, la palma spetta ai recenti Campioni d’Italia Nicolò Barella, 75 milioni, e Alessandro Bastoni, che ne vale 70. Ma c’è anche un grande assente: Erling Haaland. Il bomber del Manchester City – che, stando al Mercato, non è da meno dei colleghi francesi e inglesi – non è bastato a portare la Norvegia a Euro 2024. In compenso, sarà ancora protagonista con il Portogallo il sempreverde Cristiano Ronaldo, tuttora il calciatore più pagato al mondo: l’Al-Nassr gli riconosce 200 milioni di euro a stagione.

Gli arbitri di Euro 2024

In totale, tra fase a gironi, turni a eliminazione diretta e finale, si giocheranno 51 partite. A dirigere gli incontri sono stati convocati diciotto team arbitrali, che hanno posto il loro quartier generale a Francoforte. Ciascun fischietto designato per gli Europei riceve un’indennità per tutto il periodo di chiamata: tale cifra dovrebbe superare i 6mila euro. A questi si sommano i compensi per ogni partita, che oscillano tra i 5mila e i 6mila euro a partita. La squadra arbitrale italiana vede protagonisti Daniele Orsato, con i suoi assistenti Ciro Carbone e Alessandro Giallatini, e Marco Guida, che sarà coadiuvato da Filippo Meli e Giorgio Peretti. A questi si aggiungono Massimiliano Irrati e Paolo Valeri, che opereranno al VAR dall’International Broadcaster Centre di Lipsia.

Gli introiti

Come è naturale per uno dei più seguiti eventi sportivi a livello globale, i costi per l’organizzazione sono notevoli. Ma i ritorni tendono a ripagare. L’investimento da parte di UEFA per questa edizione è di 1,2 miliardi di euro; prevede però di incassarne il doppio, portando così il fatturato di quest’anno a 6,6 miliardi di euro. Grazie anche agli sponsor. Complessivamente, tra sponsor globali e locali, la confederazione del calcio del Vecchio Continente potrà contare su un nutrito gruppo di partner, da quelli di più vecchia data ai più recenti. Per tutti i partner coinvolti, il comune denominatore è il sicuro ritorno in termini di immagine, pubblicità e dunque vendite.

Dalla vendita dei diritti tv nel mondo, invece, si stima che gli incassi possano essere superiori ai 2 miliardi di euro, grazie a una copertura in tutti e cinque i continenti: l’obiettivo è superare i 5,2 miliardi di telespettatori della scorsa edizione.

In Italia, saranno Sky e Rai a dividersi la diretta. Potenzialmente, le partite degli azzurri possono superare l’audience del 2021: in quell’occasione, a seguire da casa le imprese di Gianluigi Donnarumma e compagni e a esultare per il successo finale della Nazionale furono in media 14,5 milioni di persone a partita.

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Quanto si vince?

Dei 2,4 miliardi di euro di incassi previsti dalla UEFA, soltanto una piccola parte andrà alle nazionali protagoniste, con 331 milioni in totale. La stessa cifra distribuita nel 2021. In quell’occasione, tuttavia, il montepremi inizialmente previsto era di 371 milioni. Tuttavia, a causa dei mancati introiti dovuti alla pandemia, fu ridotto.

Dal 1996, quando furono introdotti i premi in denaro (in quell’occasione, furono distribuiti complessivamente 51 milioni di euro), è la prima volta che il prize money complessivo non aumenta rispetto all’edizione precedente: nel 2000, in Belgio e Paesi Bassi i premi salirono a 76 milioni. Mentre nel 2004, per gli Europei in Portogallo, furono stanziati 130 milioni. In Austria e Svizzera, nel 2008, il montepremi arrivò a 184 milioni, mentre nell’edizione successiva in Polonia e Ucraina fu di 196 milioni. L’aumento più consistente avvenne nell’edizione successiva, in Francia nel 2016, quando si passò a 301 milioni.

Ciascuna nazionale partecipante a Euro 2024 riceverà 9,25 milioni. Dopodiché, nella fase a gironi ogni vittoria frutterà 1 milione di euro, mentre per un pareggio se ne riceveranno 0,5. Chi accederà agli ottavi di finale riceverà 1,5 milioni di euro, cui se ne aggiungeranno 2,5 per la qualificazione ai quarti di finale. Chi centrerà le semifinali riceverà 4 milioni di euro, mentre la finalista sconfitta si aggiudicherà 5 milioni, contro gli 8 della vincitrice.

Ipoteticamente, un cammino impeccabile, fatto di sole vittorie, può fruttare 28,5 milioni di euro. Tanti quanti ne ricevette l’Italia titolata nel 2021. Una curiosità: gli azzurri sono secondi nella classifica di chi ha incassato di più dai premi UEFA per gli Europei, con 90 milioni di euro. Davanti all’Italia c’è la Spagna, che ha guadagnato 90,7 milioni, mentre al terzo posto c’è il Portogallo con 88 milioni.

La preparazione azzurra

Il ritiro della nazionale italiana si tiene a Iserlohn, non lontano da Dortmund, dove gli uomini di Luciano Spalletti sono arrivati il 7 giugno. Oltre all’albergo (affittato per intero dalla Federcalcio), l’Italia usufruisce anche dell’Hemberg Stadion, dove disputa i suoi allenamenti. L’intera spedizione in terra tedesca dovrebbe costare alla FIGC una cifra compresa tra i 500mila euro e il milione (il costo finale dipenderà naturalmente dalla durata del cammino azzurro in Germania). La Federcalcio italiana ha deciso di non strafare, concedendo ai suoi alfieri l’essenziale per trascorrere l’Europeo tedesco in condizioni confortevoli e lontani dalle distrazioni. Ben più costosa è, ad esempio, l’esperienza teutonica dell’Inghilterra: la federazione locale ha deciso di non lesinare su lusso e servizi in favore di calciatori e staff tecnico, per una spesa prevista decisamente superiore al milione.

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Tutto pronto in Germania per l’inizio di Euro 2024.

Stadi e strutture

Dal punto di vista del pubblico, si prevede la presenza di 2,8 milioni di spettatori nei dieci stadi tedeschi. I biglietti per assistere a una partita vanno dai 30 euro dei primi incontri fino ai 2000 circa che occorrono per essere presenti alla finale di Berlino. Per quanto riguarda gli stadi, si tratta di impianti moderni, ma non edificati o ristrutturati appositamente per Euro 2024. Le strutture erano già state costruite o ammodernate in preparazione della Coppa del Mondo del 2006.

Nel corso degli anni, hanno ricevuto interventi di manutenzione e di aggiornamento tecnologico costanti, che non hanno reso necessari ulteriori lavori a ridosso della competizione. I lavori compiuti hanno riguardato soprattutto la riduzione dell’impatto delle strutture e l’efficientamento energetico, oltre che la “trasformazione” delle arene in veri e propri centri polifunzionali, utilizzabili nell’arco dell’intera settimana. L’idea è che rappresentino l’epicentro sportivo di intere città votate all’esperienza calcistica. Oltre agli stadi, saranno presenti anche le Fan Zone: aree dedicate ai tifosi delle diverse nazionali, dove potranno vedere le partite su maxischermi e partecipare a diverse iniziative dedicate alla cultura e alla cura dell’ambiente.

Il più capiente dei dieci stadi di Euro 2024 è quello del Borussia Dortmund. Il Westfalenstadion può ospitare 81mila persone. Costruito nel 1971, è stato ristrutturato in quattro occasioni, l’ultima delle quali nel 2015, per un costo totale di 160 milioni di euro. Proprio in questo stadio, l’Italia farà il suo esordio contro l’Albania. Gli altri campi che ospiteranno le partite degli azzurri nel corso della fase a gironi saranno la Veltins Arena di Gelsenkirchen (che, come l’Allianz Arena, durante le competizioni UEFA cambia denominazione in Arena AufSchalke) e il Leipzig Stadium. Quest’ultimo, inaugurato nel 2004 e ristrutturato nel 2015, può ospitare fino a 43mila spettatori e il suo costo è stato di 116 milioni di euro.

Tra gli stadi in cui l’Italia giocherà nella prima fase, il più costoso – ma anche il più capiente – è invece quello di Gelsenkirchen: inaugurato nel 2001, può ospitare 61mila persone ed è costato 191 milioni di euro. La palma di impianto più dispendioso dell’intera competizione spetta comunque alla Football Arena di Monaco. Inaugurata nel 2005, la sua costruzione ha richiesto 340 milioni di euro ed è omologata per 70mila spettatori. Curiosamente, sarà il primo stadio di sempre a ospitare due Europei consecutivamente. Nell’edizione itinerante del 2021, infatti, ospitò ben quattro partite.

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15 miliardi di investimenti

Con gli stadi già ampiamente pronti per la kermesse, i tedeschi hanno potuto concentrare i propri sforzi economici su altri aspetti, predisponendo tutta la Nazione per gestire al meglio gli importanti flussi turistici attesi nei prossimi trenta giorni. Fronti sui quali Berlino aveva comunque già previsto di intervenire, a prescindere dall’assegnazione dell’evento.

Complessivamente, per mettere a punto tutto il necessario, la Germania ha investito 15 miliardi di euro, destinati alla costruzione di nuove infrastrutture e all’ammodernamento o ristrutturazione di quelle già esistenti. In particolare, il Governo tedesco ha stanziato 8 miliardi di euro nel potenziamento delle reti stradali e autostradali e per rendere più funzionale il collegamento di queste con gli stadi.

Il fiore all’occhiello – e la principale novità – degli investimenti riguarda la mobilità urbana, per la quale sono stati spesi 7 miliardi di euro. L’obiettivo è quello di spingere la maggior parte dei sostenitori a muoversi attraverso i mezzi pubblici. Per questo, le infrastrutture ferroviarie sono state decisamente potenziate. In più, sono previsti anche degli incentivi per spingere i tifosi a muoversi con il trasporto pubblico, per il quale i possessori dei biglietti per le partite potranno usufruire di prezzi scontati. Altri interventi importanti riguardano la mobilità su due ruote, con la costruzione di nuove piste ciclabili e di parcheggi appositi per le biciclette nei pressi dello stadio.

La strategia sulla sostenibilità

Il comune denominatore di questi interventi è lo sguardo attento alla sostenibilità, che va di pari passo con le strategie dell’UEFA per la riduzione dell’impatto ambientale. L’obiettivo di questi Europei è abbattere le emissioni di CO2 portandole al di sotto delle 400mila tonnellate, rendendoli il grande evento sportivo più sostenibile di sempre. Oltre alle misure già citate, anche il calendario delle partite è predisposto in modo da ridurre al minimo gli spostamenti delle squadre per affrontare le partite.

La Germania stessa ha inserito il concetto di sostenibilità nel progetto presentato ai tempi della candidatura per ospitare l’evento. E negli anni ha lavorato insieme alla UEFA alla definizione di una strategia ambientale, sociale e di governance (ESG) incentrata sul principio del minor impatto possibile. Proprio da questo punto di vista, Euro 2024 si candida a diventare un vero e proprio modello da seguire in futuro.

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Il Westfalenstadion è uno degli impianti che ospiteranno l’Italia a Euro 2024.

E dopo cosa accadrà?

L’orizzonte degli investimenti di Berlino va comunque ben oltre l’arco di svolgimento della manifestazione. D’altronde, i 15 miliardi investiti saranno difficilmente ripagati da un ritorno economico immediato, nonostante l’alta presenza turistica prevista (2 milioni di persone soltanto a Berlino). Ma nel lungo periodo, i benefici sono evidenti, sotto diversi punti di vista. A partire dalle infrastrutture già menzionate, che avranno un impatto da diverse decine di miliardi sul Prodotto Interno Lordo (PIL) tedesco. E che a loro volta contribuiscono a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Eppure, nonostante il forte impegno Green, la Germania spenderà meno del previsto su questo aspetto. Al fondo per il clima e la trasformazione erano destinati inizialmente 211 miliardi nel periodo compreso tra il 2024 e il 2027. Di questi, 58 miliardi di euro erano previsti per l’anno in corso. Cifra che il Governo di Berlino ha dovuto tagliare a causa di una sentenza della Bundesverfassungsgericht, la Corte Costituzionale locale.

Nel fondo, infatti, erano stati trasferiti 60 miliardi di euro inizialmente destinati alla lotta contro il Covid. Una misura ritenuta illegale dai giudici. Le risorse per l’ambiente avranno comunque una consistenza notevole: poco più di 150 miliardi, 45 dei quali nel solo 2024. L’Europeo, con il suo focus sulla sostenibilità, è un ulteriore tassello della strategia tedesca in questo ambito. ©

Articolo tratto dal numero del 1 giugno 2024 de il Bollettino. Abbonati!