giovedì, 17 Ottobre 2024

Addio giungla affitti brevi: più tasse e norme di sicurezza

Sommario

L’assenza di regolamentazione non poteva durare a lungo con numeri così esplosivi. Ad agosto 2023 si contavano 124,7 milioni di pernottamenti prenotati tramite piattaforme online. Per un Mercato, quello degli affitti brevi, che si stima abbia un valore superiore al miliardo e mezzo di euro. L’Italia, con circa 300mila case e 100mila stanze in condivisione, è al terzo posto dopo Stati Uniti e Francia per numero di unità immobiliari in affitto breve su Airbnb. Tra marzo 2013 e marzo 2024 l’aumento degli annunci online è stato del 13%, secondo i calcoli del centro studi Aigab (Associazione italiana affitti brevi). C’era da aspettarsi che prima o poi si ponessero i primi paletti. Che sono in arrivo sia dalla UE sia dall’Italia.  

L’incremento della tassazione

La principale novità l’ha introdotta la Manovra 2024. Ed è la stangata sulle tasse, con l’obiettivo di spalmare in modo più equo la pressione fiscale sul comparto immobiliare. La cedolare secca, finora al 21, aumenta di 5 punti e passa al 26% per i proprietari che affittano più di un immobile per brevi periodi. Un obbligo in vigore già dal 1° dicembre scorso. La decisione è piombata sui proprietari subito dopo la pace fiscale chiusa tra Airbnb e Agenzia delle Entrate con il pagamento da parte del colosso statunitense di una maxi multa da 770 milioni. Il tutto dopo un contenzioso per il mancato prelievo fiscale sugli affitti fino al 2021. L’accordo non copre però il biennio 2022 e 2023, dunque a chi non ha versato la cedolare toccherà il ravvedimento operoso.

Gli obblighi di sicurezza del decreto Anticipi

Era già stato il decreto Anticipi, approvato a metà dicembre, a fissare i primi punti fermi per le locazioni brevi. Tra questi, una serie di norme riguardanti la sicurezza. Ecco quali:

  • Gli immobili dovranno dotarsi di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e monossido di carbonio, oltre che di estintori portatili
  • Obbligatoria anche la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività), da indicare presso lo sportello apposito del Comune.

In caso di omissione le sanzioni possono arrivare fino a 6mila euro.  

Il Cin (ancora in fase di sperimentazione)

Un codice identificativo nazionale per tracciare tutte le strutture presenti sul territorio, contrastare l’irregolarità e tutelare la concorrenza. Un numero che, stabilisce il decreto Anticipi, è da apporre sia all’esterno dell’immobile sia negli annunci e la cui assenza potrà essere punita con sanzioni fino a 8mila euro. Ad assegnarlo sarà il ministero del Turismo previa istanza. La sperimentazione è iniziata con la Puglia a partire dal 3 giugno ed è attiva anche in Veneto e Abruzzo. In parallelo c’è ladirettiva europea Dac7, in vigore dal 19 maggio. La norma istituisce una Banca dati europea, che contenga tutti i riferimenti del settore degli affitti brevi, che sarà complementare al Cin.

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📸 Credit: Canva

Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola con la passione per il giornalismo, dopo la laurea in Giurisprudenza e qualche esperienza all’estero ho cominciato a scrivere. All’inizio di cinema e spettacoli, poi di temi economici, legati in particolare al mondo del lavoro. Settore di cui mi occupo principalmente per Il Bollettino.