mercoledì, 16 Ottobre 2024

Calciomercato 2024: tra le italiane vince la prudenza

Sommario
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È finita l’attesa per l’inizio della finestra estiva del calciomercato: mentre molti giocatori sono impegnati negli europei, i rispettivi club si sfideranno fuori dal campo a suon di milioni per assicurarsi le prestazioni dei migliori talenti in circolazione. Per chiudere acquisti e cessioni, ci sarà tempo fino al 30 agosto. I dirigenti delle squadre avranno un duplice obiettivo. Da una parte quello di migliorare le rose a disposizione dei rispettivi allenatori e renderle in linea con gli obiettivi. Dall’altra, non appesantire eccessivamente i bilanci e, laddove possibile, migliorarli. Oltre ai fattori tecnici e tattici, dunque, a regolare la sessione di calciomercato sarà anche l’aspetto economico.

Niente colpi di testa in entrata

Improbabile, dunque, che nel corso del Mercato estivo le squadre italiane mettano a segno colpi eccessivamente onerosi, a meno che questi non siano accompagnati da cessioni eccellenti. Il principio che guiderà i dirigenti nel corso dell’estate sarà quello del bilancio. Niente spese folli per i cartellini né ingaggi stellari per i calciatori. Confermando una tendenza che nel massimo campionato italiano si osserva da diverse stagioni.

E questo nonostante l’aumento dei ricavi dalle competizioni UEFA e da diritti tv, che porteranno nelle casse delle venti società del massimo campionato almeno 1,2 miliardi di euro. Insomma, il record della stagione 2019/2020, in cui le società italiane spesero complessivamente 1,5 miliardi, difficilmente verrà anche solo avvicinato.

Il principio sarà probabilmente quello dell’equilibrio tra entrate e uscite, se non addirittura quello del saldo positivo, che del resto è stato raggiunto nelle ultime due stagioni. In particolare, l’anno scorso, i club di Serie A hanno speso complessivamente 989 milioni di euro per gli acquisti dei calciatori, incassando però 1,16 miliardi, cifra da primato, per un saldo positivo di 168 milioni di euro.

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I direttori sportivi proveranno a sfruttare le migliori occasioni nel corso del calciomercato estivo.

I numeri dell’anno scorso

Proprio osservando i dati della scorsa stagione, si può notare come il club più spendaccione sia stato il Napoli, che per rinforzare la rosa fresca di Scudetto ha investito ben 126 milioni di euro, seguito dal Milan. Sul gradino più basso del podio c’è invece la Juventus, che ha investito 95 milioni, buona parte dei quali utilizzati per i riscatti di Manuel Locatelli dal Sassuolo e di Moise Kean dall’Everton.

Chi invece si è arricchito di più dalla sessione di trasferimenti della passata stagione è stata l’Atalanta, che ha ottenuto ben 152 milioni di euro dalle cessioni. Alle spalle dei bergamaschi l’Inter, con i suoi 129 milioni di euro. E a completare il podio il Sassuolo, che ha messo nei propri forzieri 108 milioni, che non sono stati però sufficienti a evitare la retrocessione.

Il monte ingaggi

Anche gli stipendi dei calciatori sono un aspetto da non sottovalutare. Nell’ultimo campionato di Serie A, il paperone è stato il bomber nigeriano del Napoli Victor Osimhen. L’attaccante, in uscita dal club azzurro, percepisce un ingaggio pari a 10 milioni di euro, che in virtù degli effetti del Decreto Crescita – non più in vigore, però, da inizio 2024 – pesavano sulle casse del Napoli ‘appena’ 13 milioni di euro l’anno. Stessa cifra che la Juventus spende per il suo centravanti serbo Dusan Vlahovic. Che non usufruendo degli sgravi fiscali percepisce un netto di 7 milioni.

Numeri che saranno superati da Lautaro Martinez. Il capitano dell’Inter, capocannoniere del campionato, ha infatti ricevuto un aumento che lo porterà a guadagnare 10 milioni l’anno. Sulle casse dell’Inter peserà quindi circa 17 milioni. Numeri da tenere a mente, perché difficilmente le trattative estive potranno portare a superare queste cifre.

Anche in questo caso, la tendenza degli ultimi anni è quella al ridimensionamento dei costi. Dal 2020 a oggi, infatti, le squadre italiane hanno ridotto le spese per gli stipendi di 234 milioni di euro l’anno, scendendo fino agli 1,233 miliardi del 2023/2024. Su questo dato influisce in maniera importante anche il già citato Decreto Crescita, che dal 2019 ha permesso alle squadre di Serie A di risparmiare circa 100 milioni sugli emolumenti ai propri tesserati.

In ogni caso, il trend della riduzione del monte ingaggi è osservabile anche negli altri principali campionati d’Europa. Non fanno eccezione nemmeno la Premier League – che rimane comunque il torneo con gli ingaggi più alti, con i suoi 2,143 miliardi all’anno – e la Liga spagnola, dove gli atleti percepiscono in totale 1,218 miliardi.

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Il calciomercato estivo sarà caratterizzato probabilmente da operazioni a basso costo.

Le occasioni a basso costo

Per le società italiane, quindi, si preannuncia un calciomercato fatto di colpi a basso costo. I direttori sportivi della Serie A sono sempre a caccia di giocatori svincolati da portare a casa senza dover investire cifre importanti nei cartellini. Aspetto, questo, che significa anche ridurre in maniera determinante il peso di un calciatore sul bilancio, vista l’assenza dei costi di ammortamento. Il che rende disponibili milioni da utilizzare per rendere più competitivi gli stipendi, pur senza eccedere. Le occasioni, in tal senso, non mancano.

Tra i calciatori che si sono liberati a parametro zero c’è perfino il fuoriclasse francese Kylian Mbappé. Che però è da mesi promesso sposo del Real Madrid. Per strapparlo al Paris Saint Germain, i blancos hanno offerto all’alfiere della nazionale d’oltralpe un ingaggio da 26 milioni di euro netti a stagione.

Oltre ai parametri zero, le squadre della Serie A guarderanno probabilmente ai calciatori in uscita dalle rispettive società “a prezzi di saldo”. È il caso dei calciatori che hanno il contratto in scadenza tra un solo anno e che non hanno intenzione di rinnovarlo, con i club di appartenenza che pur di non perderli a zero possono accettare offerte abbordabili. O, ancora, di atleti finiti per varie ragioni ai margini delle rispettive rose.

Non da ultimo, si punta sui gioielli delle squadre retrocesse in Serie B. Salernitana, Sassuolo e Frosinone difficilmente riusciranno a trattenere i propri migliori, con i dirigenti degli altri club italiani già spettatori interessati. Attenzione, infine, a quelle società in difficoltà economica e con la necessità di cedere per sistemare i conti. Il caso più eclatante è quello del Barcellona, alle prese con il Fair Play Finanziario della Liga: i blaugrana potrebbero diventare una vetrina interessante.

Il Mercato degli allenatori

Oltre al bilancio, a indirizzare le scelte dei direttori sportivi in sede di Mercato saranno anche le indicazioni dei rispettivi allenatori, a loro volta protagonisti di numerosi cambi di panchina. Tra le big del massimo campionato, poche inizieranno la prossima stagione con lo stesso allenatore di quella precedente.

Molte le squadre che hanno deciso di cambiare: la Juventus, dopo l’addio burrascoso con Massimiliano Allegri dopo la finale di Coppa Italia, ha scelto di puntare su Thiago Motta. Il Bologna, dal canto suo, ha dovuto sostituire l’italo-brasiliano con Vincenzo Italiano, scippandolo alla Fiorentina, la cui panchina va invece a Raffaele Palladino. Il Milan, chiuso il quinquennio con Stefano Pioli, inaugura l’era Paulo Fonseca. Mentre il Napoli cerca il riscatto puntando forte su Antonio Conte.

Nuovo mister anche per la Lazio, che salutato Igor Tudor si affida a Marco Baroni. Confermato invece Simone Inzaghi, che guiderà l’Inter per il quarto anno di fila. Così come Gian Piero Gasperini sulla panchina dell’Atalanta, mentre a condurre la Roma sarà ancora Daniele De Rossi.

E anche per le neopromosse rimane valido il buon vecchio “squadra che vince, non si cambia”. Fabio Pecchia, al Parma, e Cesc Fabregas con il Como rimarranno ai loro rispettivi posti. Diverso per il Venezia, che alla vigilia del ritorno in A cede Paolo Vanoli al Torino, portando però a casa un veterano del calibro di Eusebio Di Francesco.

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Nel corso dell’estate, tante società hanno cambiato allenatore.

I più preziosi della Serie A

Non sono pochi i calciatori della Serie A ad avere un certo appeal sul Mercato, grazie alle prestazioni della scorsa stagione. Le squadre che detengono il cartellino di questi fuoriclasse già si sfregano le mani, perché cessioni importanti potrebbero garantire generose plusvalenze da iscrivere a bilancio e liquidità da reinvestire.

In particolare, grazie ai grandi risultati centrati sul campo, sono i calciatori di Atalanta e Bologna a ricevere le maggiori attenzioni. Tra i bergamaschi, i più ambiti sono il centrocampista Teun Koopmeiners, per il quale servono almeno 40 milioni, e il mattatore della storica finale di Europa League Ademola Lookman, per cui potrebbe essere necessario spendere almeno 50 milioni. Ci sarebbe anche Giorgio Scalvini, difensore centrale ambito da diversi club italiani ed europei e valutato dai bergamaschi 60 milioni. Anche se il grave infortunio patito prima di Euro 2024 lo terrà fuori a lungo e un suo eventuale trasferimento è quindi rimandato.

I nomi da copertina dei felsinei sono invece soprattutto quello di Riccardo Calafiori e Joshua Zirkzee. Il primo, difensore protagonista della storica qualificazione in Champions dei rossoblù, potrebbe seguire il tecnico Thiago Motta alla Juventus. Per aggiudicarsi il secondo serviranno 40 milioni, prezzo della clausola rescissoria sul suo contratto. La stessa cifra richiesta dal Torino per il difensore Alessandro Buongiorno, che interessa soprattutto all’Inter e al Milan.

Il calciomercato in uscita nelle grandi

Attenzione anche alle uscite nelle grandi. Il Milan, con il cambio di allenatore, potrebbe perdere anche diversi pilastri dell’ultimo quinquennio, come il laterale francese Theo Hernandez, il cui prezzo è di 75 milioni di euro. Cambiando sponda del Naviglio, l’Inter punta a monetizzare l’uscita di Denzel Dumfries. Per non perderlo a zero tra un anno, potrebbe accettare un’offerta tra i 15 e i 20 milioni.

Simile il discorso di Federico Chiesa in casa Juventus. I bianconeri sperano di piazzarlo per una ventina di milioni. Mentre la Roma potrebbe perdere Paulo Dybala per 12 milioni, prezzo della clausola rescissoria da esercitare entro luglio. Infine, non bisogna dimenticare il già citato Osimhen: anche il nigeriano sarebbe in uscita da Napoli, ma il club di Aurelio De Laurentiis chiede almeno 100 milioni.

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Anche le big si preparano a salutare qualche campione nel corso del calciomercato.

Le sirene arabe e statunitensi

Su questi calciatori, oltre alle big europee – sempre attente ai migliori talenti della Serie A – sono puntati anche gli occhi di danarosi club di campionati esotici, in grado di presentare offerte spesso difficili da respingere. L’esempio più importante è quello del campionato saudita, che ha investito decine di milioni per acquistare diversi protagonisti del campionato italiano, convincendoli ha convinti con ingaggi monstre a seguire le orme di Cristiano Ronaldo, trasferitosi all’Al-Nassr nel gennaio del 2023 con uno stipendio da 200 milioni annui. Anche la Major League Soccer, (dove un anno fa si è trasferito Lionel Messi, che guadagna 54 milioni l’anno) attrae campioni dalla Serie A. Tra questi Lorenzo Insigne, che a Toronto percepisce 14 milioni di dollari.

Gli occhi delle big d’Europa sulla Serie A

Tolti i campionati mediorientali e quello a stelle e strisce, alla Serie A guarderanno con molto interesse le grandi d’Europa. Dai club di Premier League, che continuano ad avere capacità di investimento pressoché illimitate (nelle sole due sessioni di Mercato del 2023/2024 hanno speso 2,93 miliardi di euro), al Paris Saint Germain (che dovrà sostituire Kylian Mbappé, promesso sposo al Real Madrid), fino al Bayern Monaco e al Real Madrid. Tutte società che tengono attentamente d’occhio i talenti delle squadre italiane. E che anche in questa sessione di Mercato proveranno a farsi vive per portare a casa qualche protagonista del campionato italiano. Una mano alle squadre italiane può darla l’Europeo in Germania, visti i tanti protagonisti della Serie A presenti. La vetrina internazionale può contribuire a far crescere il valore di Mercato dei calciatori e aiutare le squadre a vendere a condizioni più vantaggiose.

Le operazioni già concluse

Sebbene l’inizio ufficiale del calciomercato estivo sia fissato, come da tradizione, all’1 luglio, diverse squadre si sono già portate avanti e, muovendosi con largo anticipo, hanno già chiuso nei mesi scorsi alcune operazioni. È il caso dell’Inter, che già da diverso tempo ha tesserato a costo zero la punta iraniana ex Porto, Mehdi Taremi e il centrocampista polacco Piotr Zieliński, ex Napoli.

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Quali sono le operazioni da record nel calciomercato?

I record del calciomercato

Il record per il trasferimento in entrata più oneroso di sempre spetta alla Juventus, con l’operazione Cristiano Ronaldo, costata nel 2018 ben 117 milioni. I bianconeri occupano tutte le prime cinque posizioni di questa classifica. Alle spalle dell’asso portoghese, infatti, c’è Gonzalo Higuain, pagato al Napoli 90 milioni nel 2016, e dietro all’argentino figura Matthjis De Ligt, con il suo acquisto che ha fruttato all’Ajax 85,5 milioni nel 2019.

Tra i calciatori attualmente in campo nella massima serie, è Vlahovic che ha mosso più denaro: dal suo passaggio in bianconero, la Fiorentina ha incassato 83,5 milioni nel gennaio del 2022. Tuttavia, i record del calciomercato italiano sono ben lontani da quelli a livello globale. I 222 milioni sborsati dal PSG per assicurarsi Neymar dal Barcellona nel 2017 sono irraggiungibili. Così come i 180 spesi l’anno dopo per avere Mbappé dal Monaco, per il secondo acquisto più costoso della storia.

La cessione più remunerativa della storia della Serie A è invece quella di Romelu Lukaku, che nel 2021 è tornato al Chelsea dall’Inter per 115 milioni di euro. Alle sue spalle, Paul Pogba. Per riaverlo dalla Juve, nel 2016 il Manchester United ha investito ben 105 milioni. A completare il podio, i già citati trasferimenti di Higuain e Vlahovic alla Juventus, a vantaggio rispettivamente di Napoli e Fiorentina. ©

Articolo tratto dal numero del 1 luglio 2024 de il Bollettino. Abbonati!