mercoledì, 16 Ottobre 2024

Come difendersi da una truffa sentimentale?

A finirci intrappolati sono anche personaggi noti, come riferito dalle cronache. Sono le truffe sentimentali, in cui ad andare di pari passo sono sentimenti feriti e portafoglio vuoto. Si arriva perfino a indebitarsi. Il sito della Polizia di Stato riporta alcune storie emblematiche. Come quella di una donna di mezza età che fa amicizia su Facebook con un sedicente militare statunitense. Chattano, fanno progetti di vita insieme finché l’uomo inizia a parlare di difficoltà economiche. Impietosita, la donna gli invia somme per un totale di oltre 70mila euro. Che lui incassa, per poi dileguarsi.

Uno schema preciso

Lo schema è sempre lo stesso. Si adesca la vittima sui social, si esaminano contatti, relazioni, abitudini, eventuali debolezze. A sua volta il seduttore crea un account fake con contenuti idonei a destare interesse. Tipico è millantare professioni affascinanti e avventurose come quella del militare, pilota, o del professionista sempre in giro per il mondo. Segue una fitta corrispondenza e la leva diventano a quel punto lusinghe e promesse. Guadagnata la fiducia, ci si fa corrispondere somme di denaro, anche ingenti, fino a che dall’altra parte non ci si rende conto dell’inganno. Il tutto accade per di più online, sono rari i casi di incontri fisici.

Le scuse utilizzate
Ci si inventano i motivi più disparati per farsi versare denaro:  

  • trovarsi all’estero e aver urgente bisogno di soldi;
  • il blocco o smarrimento della carta di credito;
  • improvvise cure mediche;
  • l’acquisto della futura casa comune;
  • il viaggio per il primo agognato incontro.

Il pagamento si realizza di solito tramite circuiti di trasferimento internazionali non tracciabili come Western Union o MoneyGram. Oppure attraverso bonifici su conti esteri, spesso intestati a prestanome.

Precauzioni

È la stessa Polizia Postale a consigliare l’adozione di alcune cautele:

  • ridurre l’esposizione sui social;
  • verificare se i contatti della persona sono attivi;
  • controllare se siano presenti profili identici su altri social;
  • inserire sui motori di ricerca la foto profilo;
  • farsi inviare tramite mail foto personali in diversi contesti;
  • diffidare delle richieste di denaro da parte di persone mai incontrate.  

Se il denaro è già stato inviato, va presentata denuncia, ricordandosi di tenere traccia delle comunicazioni con il truffatore. Che rischia il carcere fino a tre anni, perché la truffa è un reato previsto all’articolo 640 del Codice Penale.

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📸 Credits: Canva   

Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola con la passione per il giornalismo, dopo la laurea in Giurisprudenza e qualche esperienza all’estero ho cominciato a scrivere. All’inizio di cinema e spettacoli, poi di temi economici, legati in particolare al mondo del lavoro. Settore di cui mi occupo principalmente per Il Bollettino.