mercoledì, 16 Ottobre 2024

Sugar tax: bibite più salate ma Coca-Cola vola in borsa

Sommario

Sono 50 i Paesi che hanno già introdotto la sugar tax, con l’obiettivo di ridurre l’incidenza di malattie legate al consumo eccessivo di zuccheri. Però, i Mercati finanziari sembrano procedere spediti in direzione opposta. Infatti, Coca-Cola supera i $ 300 miliardi di capitalizzazione. Flop della sugar tax? A prima vista sembrerebbe di sì. Ma, il gruppo di Atlanta registra una performance in Borsa del 24% da inizio gennaio, contro una media del 9% del settore. Invece, la storica rivale Pepsi fatica a raggiungere il 5%. Anche se negli Stati Uniti non esiste una tassa nazionale sulle bibite zuccherate, ma solo alcuni tributi a livello locale.

La sugar tax in Italia

Situazione più complicata nel nostro Paese: il Governo decide di rimandare l’introduzione del tributo al 1° luglio 2025. Ma la data potrebbe slittare ancora, a causa delle pressioni esercitate dalle imprese del settore. Infatti, rischiano una riduzione delle vendite di circa il 16%, con conseguente perdita di posti di lavoro.

I dubbi sull’applicazione

In Paesi come il Regno Unito e la Francia, l’introduzione di tasse simili ha portato a una diminuzione del consumo di bevande zuccherate, ma solo quando l’aumento dei prezzi è stato significativo: 20-30%. Da noi, la tassa sarà di € 5 centesimi al litro per le bibite zuccherate, poi passerà a € 0,10 nel 2026. Ad esempio, una bottiglia di Coca-Cola da un litro costerà € 1,85 invece di € 1,80. Perciò sembrerebbe che l’imposta sia più un modo per fare cassa piuttosto che un reale tentativo di migliorare la salute pubblica. Anche se le previsioni di incasso per l’Italia sono relativamente modeste, circa 100 milioni di euro all’anno a partire dal 2025.

Il successo di Coca-Cola

Da cosa dipende la performance di Coca-Cola? La notorietà del brand offre un ampio margine di manovra sui prezzi. Inoltre, la multinazionale riesce ad aumentare il dividendo da 50 anni consecutivi, grazie al costante ampliamento dei margini di profitto. Infatti, nel primo semestre del 2024, i ricavi del gruppo sono pari a $ 23,5 miliardi (+2,8%), con un utile di $ 5,6 miliardi (+ 12%). Perciò la sugar tax è poco efficace? No, quest’anno il gruppo è cresciuto molto nei Paesi asiatici in cui il tributo non è presente, come Giappone e Corea del Sud, compensando così la stagnazione dei Mercati europeo e americano. ©

📸 Credits: Canva