giovedì, 17 Ottobre 2024

Champions League: tutto sul nuovo format

Sommario
Nuovo format Champions League

È tutto pronto per l’inizio della nuova edizione della UEFA Champions League, con un format inedito e rivisto totalmente. Una risposta diretta al progetto – per il momento tramontato – della Superlega. Se fino allo scorso anno erano 32 le squadre partecipanti, in otto gironi da quattro, saranno ora 36 i club che si sfideranno nella “fase campionato” della competizione europea più importante. Ogni singola partecipante se la dovrà vedere con otto avversarie diverse, giocando metà delle partite in casa e metà in trasferta. Per determinare il passaggio alla fase successiva della competizione, ci sarà una divisione rivista in base al piazzamento finale. Le prime otto si qualificheranno in automatico agli ottavi di finale, mentre i club dal 9° al 24° posto dovranno affrontare gli spareggi ad eliminazione diretta. Da qui emergeranno le otto sfidanti delle altrettante teste di serie, già presenti nel tabellone principale. Tornerà poi in gioco il formato tradizionale, con due partite tra andata e ritorno per ottavi, quarti e semifinale. Fino alla finale, che quest’anno si giocherà all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, in Germania.

Chi guadagna di più

Nuovo format Champions League

Tutte e 36 le squadre che si sono qualificate alla nuova Champions League si spartiranno un montepremi totale di 2 miliardi e 437 milioni di euro. Che verrà suddiviso in parti non uguali, ma tenendo conto di alcuni fattori prestabiliti dal nuovo regolamento. Un 27,5% è stato stanziato come quota di partecipazione ed è distribuito equamente tra tutte le squadre: 670 milioni di euro da dividere per 36. Per un totale di 18,62 milioni di euro di premio ciascuna. Il 37,5% (914 milioni) viene suddiviso in base ai risultati ottenuti durante la competizione.

Il restante 35% (853 milioni) riguarda una voce tutta nuova, che va ad unire il valore di Mercato della squadra nel suo Paese al posizionamento nel ranking UEFA

“Più vinci, più guadagni”: la divisione dei premi si basa sui risultati

914 milioni di euro totali, come premio in base ai risultati ottenuti durante la fase campionato. Secondo quanto specificato nel nuovo regolamento stilato dalla UEFA, ogni vittoria varrà 2,1 milioni, mentre per il pareggio la cifra stabilita è di 700.000 euro. Nessun guadagno, invece, in caso di sconfitta. Le prime otto della classifica finale, qualificate di diritto alla fase ad eliminazione diretta, otterranno ulteriori 2 milioni di euro ciascuna. Per le squadre dalla nona alla sedicesima, invece, il premio è di 1 milione di euro. Sono poi previste  altre 666 quote da 275.000 euro, che verranno equamente suddivise in base alla posizione finale. La capolista potrà godere di 36 quote, per un totale di 9,9 milioni di euro. Si andrà poi a scalare fino all’ultima del campionato, con una sola quota assegnata. E ci sono modifiche ai premi – rispetto al vecchio format – anche per i passaggi del turno. 1 milione di euro per ogni club che si qualifica ai playoff, 11 milioni per la qualificazione agli ottavi di finale, 12,5 milioni per i quarti di finale, 15 milioni per le semifinali e 18,5 milioni di euro per le due finaliste. Chi riuscirà ad alzare la coppa dalle grandi orecchie, infine, riceverà ulteriori 6,5 milioni di euro, cui andranno ad aggiungersi 4 milioni di euro per la qualificazione alla Supercoppa europea. 

Il value dei club, invece, diventa una voce unica

Si tratta della terza e ultima variante che determina gli introiti derivanti dalla partecipazione alla nuova Champions League. Con una combinazione tra il market pool e il coefficiente individuale del club. Il tutto suddiviso in una duplice componente europea e non europea. Gli importi assegnati saranno direttamente proporzionali al risultato delle vendite dei diritti media, nei Mercati UEFA e in quelli extra europei dei singoli Paesi. Per la parte europea, i Paesi dei club partecipanti verranno suddivisi in base al contributo dei loro broadcaster nazionali alle entrate complessive della competizione in termini di media. Se poi, per esempio, il Paese classificato al primo posto di questa classifica del valore di Mercato avesse 4 club partecipanti, le posizioni di queste 4 squadre verrà suddiviso in base alla partecipazione delle stesse nelle fasi a gironi delle competizioni per club UEFA nelle cinque stagioni. Assegnando 3 punti per una stagione in Champions League, 2 punti per una stagione in Europa League e 1 punto per una stagione in Conference League. Se il Paese classificato al secondo posto per valore di Mercato ha 3 club partecipanti, ecco che questi occuperanno le posizioni dalla 5 alla 7. E così via fino ad arrivare all’ultima squadra. Per la parte non europea, invece, la distribuzione delle quote si basa sulla graduatoria dei coefficienti UEFA nell’ultimo decennio dei 36 club partecipanti. 

I bilanci dei club italiani

Quanto guadagneranno Inter, Milan, Juventus, Bologna e Atalanta dalla prossima Champions League? Anche la Serie A, come tutte le altre leghe, potrà vantare un bonus di partecipazione di 18,62 milioni di euro per ciascuna delle cinque squadre qualificate. Determinanti la quota minima europea e quella non europea, valide per il value del club, che danno modo all’Inter di posizionarsi al primo posto per introiti tra le italiane. Freschi di cinque partecipazioni alla massima competizione europea negli ultimi 5 anni, i campioni d’Italia potranno ottenere un totale di 50,92 milioni di euro dalla sola partecipazione.

Nuovo format Champions League

24,02 i milioni come quota minima europea e 8 milioni per la quota minima non europea. Poco sotto la Juventus, che avrà un incasso minimo totale di 49,31 milioni di euro. Grazie ai 21,14 milioni come quota minima europea e ai 9,27 milioni di quella non europea. Chiude il podio l’Atalanta, fresca di trionfo nell’Europa League e che potrà vantare un totale di 46,12 milioni di euro. In questo caso, la suddivisione è di 20,18 milioni di euro di quota minima europea e 7,04 milioni per la non europea. Per il Milan di Paulo Fonseca la cifra minima garantita è di 43,88 milioni di euro, di cui 19,22 milioni della prima quota e 5,76 milioni della seconda. Chiude il Bologna a “soli” 36,19 milioni, suddivisi in 13,45 più 3,84 milioni. Dopodiché, il resto starà ai risultati sportivi nel corso del torneo, che faranno realmente la differenza anche in sede economica. 

La UEFA punta ai 13 milioni

Nuovo format Champions League

Quella che si è conclusa lo scorso anno è stata una delle stagioni di maggior successo di sempre. In totale, tra gironi e fasi finali della Champions League, si sono registrati 12 milioni e 856mila spettatori in tutti gli stadi. Domina la classifica il Borussia Dortmund che, in 12 partite totali, ha ottenuto una media di 67.743 tifosi paganti. Secondo posto, invece, per i cugini del Bayern Monaco, capaci di registrare un bottino medio di 67.069 spettatori. Chiude il podio il Milan, prima delle italiane con 66.000 spettatori medi nelle sole 6 partite dei gironi. Bisogna scendere al settimo posto per trovare un’altra italiana, l’Inter, con 59.267 spettatori in 8 partite. E poi la Lazio, con 53.684 tifosi negli stadi e il Napoli con 50.000. Ma la UEFA vuole di più, e il nuovo format porterà inevitabilmente ad un aumento dei numeri. 36 club totali, 8 partite a testa nella sola fase iniziale, accoppiamenti con club di livello assoluto: questi i fattori su cui investe l’organizzazione calcistica di Nyon. 

Per ciò che riguarda il botteghino delle italiane, la nuova edizione farà sorridere le finanze

Nel 2023-2024, l’Inter ha ottenuto un totale di 24,55 milioni di euro, ripartiti in 5,33, 5 e 5 milioni di euro per i 3 match dei gironi contro Benfica, Salisburgo e Real Sociedad, più 9,22 milioni per gli ottavi di finale contro l’Atletico Madrid. Per il Milan, bilancio finale di 18,89 milioni di euro, così suddivisi nelle 3 partite dei gironi: 4,97 milioni contro il Newcastle, 7,72 milioni contro il PSG e 6,02 milioni contro il Borussia Dortmund. Per la Lazio, 9 milioni di euro totali, di cui 2 per ognuna delle tre partite dei gironi e 3 per la sfida agli ottavi di finale contro il Bayern Monaco. Non è stata resa pubblica la cifra totale degli incassi del Napoli ma, considerando i 4,4 milioni di euro di biglietti per il match contro il Real Madrid e i 4 milioni contro il Barcellona, cui vanno ad aggiungersi le sfide contro Union Berlino e Sporting Braga, si può stimare un guadagno totale che supera i 13 milioni di euro.

Diritti TV in Italia

La competizione sbarca su Sky Sport, che sarà ufficialmente casa della nuova Champions League. Il colosso, controllato dal gruppo americano Comcast, si è assicurato i diritti per trasmettere in esclusiva ben 185 partite delle 203 totali. Il tutto dietro un esborso economico importante, che pare essersi attestato sui 220 milioni di euro a stagione (per un totale di 3). Ad Amazon non rimangono che le briciole. La multinazionale ha trovato un accordo con la UEFA per garantire ai propri utenti paganti la miglior partita del mercoledì sulla piattaforma Prime Video. In questo caso, l’investimento è stato di 80-90 milioni di euro a stagione. Per una cifra media pari a 4-5 milioni di euro a singolo match. In totale, la UEFA incasserà circa un miliardo di euro dalla vendita dei diritti televisivi per la sola Italia. (Quasi) nulla da fare per le partite in chiaro, invece. Mediaset perde i diritti alla messa in onda di una partita a settimana su Canale 5. E sarà così anche per Infinity, il servizio a pagamento dell’azienda di Cologno Monzese che per 3 anni ha garantito l’offerta completa sui suoi canali. Rimane attivo il canale TV8, che trasmetterà la miglior partita (senza italiane) del martedì sera. Insomma, questa volta Sky si aggiudica un dominio quasi assoluto, assicurandosi di avere il meglio del calcio europeo sui propri canali. Offre così per la prima volta negli ultimi anni una vera alternativa a DAZN, che invece continuerà a trasmettere in esclusiva tutta la Serie A per la stagione 2024/2025.

Tra fedelissimi e new entry

Nuovo format Champions League

Heineken, PlayStation, Lay’s, FedEx, Mastercard e Just Eat. I fedelissimi della Champions League si confermano main sponsor anche per la stagione 2024/2025. Previste attività per i tifosi negli stadi, cartelloni pubblicitari, annunci video in televisione, contenuti esclusivi sui social media e tanto altro. Nella stagione 2023/2024, la UEFA ha incassato un totale di oltre 600 milioni di euro dai suoi principali accordi di sponsorship. A cui vanno ad aggiungersi i contratti singoli nazionali e le sponsorizzazioni minori. La sola Heineken, che quest’anno celbra il ventesimo anno del sodalizio con UEFA, investe 65 milioni l’anno. Pepsi invece ha deciso di rinnovare l’accordo fino al 2027, puntando tutto sul nuovo campionato europeo. 

Le nuove protagoniste

L’ultima stagione di calcio ha visto nei principali campionati europei alcune sorprese assolute. Delle favole che hanno fatto innamorare i tifosi, realtà di provincia che finalmente potranno affacciarsi nella “competizione che conta”. Non si può che partire dal Bologna, capace di una stagione da record con Thiago Motta al timone. Il club rossoblù giocherà per la prima volta nella sua storia la Champions League, e l’entusiasmo è già alle stelle. Lo stadio Dall’Ara conta 38mila posti totali, e il tutto esaurito previsto (almeno) per le 4 partite in casa della fase iniziale potrebbe portare ad introiti monstre, sia per il club che per la UEFA stessa. Discorso simile anche per il Brest, terzo lo scorso anno in Ligue 1 e ora pronto a diventare grande: da una piccola città della Bretagna ai più maestosi palcoscenici europei. Nonostante lo stadio di soli 15mila posti, la voglia di farsi sentire dei tifosi bretoni è già alle stelle. Infine il Girona, reduce da una Liga conclusa con 81 punti e un terzo posto impronosticabile a inizio stagione. 

Il business vincente

Nuovo format Champions League

Un altro importante fattore di guadagno per i club partecipanti e per la UEFA riguarda la vendita di magliette personalizzate. Patch della competizione su una manica, patch della campagna Fair Play sull’altra, font di nome e numero personalizzati. Tutti elementi che spingono i tifosi a preferire queste versioni a quelle classiche per il campionato, nonostante i sovrapprezzi decisi dai club e dai fornitori. Secondo le stime di Footyheadlines.com, lo scorso anno si è registrato un incremento di vendite tra il 5% e il 14% rispetto alla stagione precedente. 160 euro di media per le versioni Authentic, 95 euro per le Replica. Si aggiungono una media di 10 euro per inserire le personalizzazioni della Champions League. Secondo le previsioni, le maglie più vendute saranno la 9 di Kylian Mbappé e la 5 di Jude Bellingham del Real Madrid, la 27 di Yamine Lamal del Barcellona e la 9 di Erling Haaland del Machester City  

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📸 Credits: Canva.com

Articolo tratto dal numero del 15 settembre 2024 de il Bollettino. Abbonati!

Sempre pronto a rinnovarmi e ad approfondire ogni giorno i temi che mi appassionano, credo che il giornalismo abbia una responsabilità enorme nella società. Per il Bollettino scrivo di sport e tecnologia, mi occupo anche di economia, attualità, musica e cinema.