mercoledì, 16 Ottobre 2024

Quanto pago di tasse sulle rendite finanziarie?

Sommario

Le rendite finanziarie sono Capital gain, cedole, interessi e dividendi. In genere sono tassate secondo le leggi del Paese di residenza dell’investitore, quindi le normative in vigore in Italia per chi vi risiede. Ciò indipendentemente dal fatto che queste rendite siano state ottenute su titoli o fondi comuni di emittenti e gestori domestici o stranieri.

In Italia la base imponibile per l’imposta sostitutiva sui Capital gain – cioè la differenza tra prezzo di vendita e prezzo d’acquisto dei titoli finanziari, come azioni, obbligazioni, derivati, in pratica quanto si è guadagnato nella loro compravendita – ha un’aliquota del 26%. Scende al 12,5% per i titoli di Stato ed equiparati. Anche i dividendi incassati da persone fisiche residenti in Italia che detengono azioni di società italiane sono tassati al 26%.

La gestione di portafogli e guadagni

Se chi investe ha invece ottenuto minusvalenze – quando si vende un bene o uno strumento finanziario a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto, in pratica una perdita –, in regime di risparmio amministrato, cioè quando l’intermediario finanziario (come una banca o una società di gestione) si occupa di tutti gli adempimenti fiscali per conto dell’investitore, queste perdite possono compensare fiscalmente le plusvalenze (aumenti di valore degli investimenti, guadagni) realizzate per i 4 anni successivi. In pratica, per 4 anni non si pagano tasse sui guadagni ottenuti fino a compensare le perdite precedenti.

Nella gestione dei portafogli di polizze Vita, invece, la tassazione non è annuale ma è rinviata al momento del riscatto della polizza. Come avviene anche per i fondi comuni. «Nel caso dei fondi comuni, i guadagni o plusvalenze realizzati possono essere compensati fiscalmente da eventuali perdite o minusvalenze precedenti senza limiti di tempo», dice Nino Navigato, consulente finanziario certificato EFA e ESG, socio ANASF (Associazione nazionale consulenti finanziari).

Redditi di capitale distinti dai redditi diversi

È importante conoscere la distinzione tra:

redditi di capitale, cioè i dividendi (guadagni) azionari, le cedole delle obbligazioni e i ricavi realizzati dai fondi comuni. In pratica ciò che è frutto e si è incassato dai propri investimenti. Sono il risultato degli investimenti in titoli.

redditi diversi, i Capital gain – vale a dire il valore che si è ottenuto dalla compravendita di titoli finanziari – sono definiti nella normativa italiana “redditi diversi”. Sono il risultato delle compravendite di titoli.

I due sistemi «non sono comunicanti. Non è quindi possibile portare le perdite o minusvalenze realizzate con redditi diversi a compensazione fiscale di redditi di capitale, e neanche viceversa».

Investimento e compravendita finanziaria

Ciò significa, ad esempio, che un investitore che esce in perdita da un fondo comune consegue una minusvalenza che può portare in compensazione fiscale di eventuali altri guadagni (plusvalenze) se realizzati su strumenti finanziari come azioni, obbligazioni e derivati entro i successivi 4 anni, cioè su altri redditi di capitale. Ma non in compensazione di un profitto realizzato sulla compravendita di un titolo finanziario, cioè su redditi diversi.

In questo modo non vengono mischiati i risultati delle attività di investimento con i risultati delle attività di compravendita finanziaria.

Risparmio amministrato con versamenti fiscali

Con il risparmio amministrato – svolto da banche e società di gestione finanziaria per conto dell’investitore privato – le ritenute sui Capital gain (margini di guadagno) realizzati, al netto delle perdite, sono effettuate dall’intermediario che ha il dossier del cliente, con versamento diretto al Fisco.

Sul valore delle attività finanziarie (fondi comuni, titoli di Stato, azioni, obbligazioni) detenute presso un intermediario italiano viene applicata un’imposta di bollo del 2 per mille l’anno. Le uniche attività finanziarie che non sono sottoposte all’imposta di bollo sono le polizze Vita tradizionali, il montante dei fondi pensione e PIP (Piano individuale pensionistico), e gli investimenti azionari in società non quotate. ©

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