mercoledì, 16 Ottobre 2024

Cambia musica: la Fed comincia il taglio dei tassi

Sommario

La Federal Reserve sceglie di aprire le danze con un taglio pesante, 50 punti base invece dello standard di 25. La Banca Centrale americana porta così i tassi a 4,75-5%, dopo essere stata al picco di 5,25/5,5% da luglio 2023. In realtà, a iniziare era stata la Banca Centrale Europea, con i suoi tagli di giugno e settembre, ma Washington aveva scelto di non seguirla. Perché allora decide di tagliare ora?

I dati

Gli USA avevano alzato i tassi per primi, nel 2022. In questo 2024, però, hanno scelto di aspettare e studiare la situazione, complice soprattutto un’economia ancora un po’ troppo calda. Per esempio, mentre nell’Area Euro il tasso di disoccupazione a gennaio scorso era al 6,7%, Oltreoceano si fermava al 3,7%. Ma a preoccupare la Fed più di tutto è l’inflazione, ancora al 3% a giugno scorso. Ed è la sua discesa improvvisa, che le fa toccare il 2,5% in agosto, a sbloccare la situazione.

Le conseguenze del taglio Fed in Europa

Per noi è una buona notizia: il differenziale molto alto tra i tassi USA e quelli europei sfavorisce l’Eurozona, attirando capitali verso gli Stati Uniti, che diventano un Mercato molto più appetibile per gli investitori. Con il taglio dei tassi, si accorcia questa distanza: il cambio eurodollaro non potrà che giovarsene, così come la performance dei nostri titoli.

Il futuro

Ora, la Fed proseguirà nella sua discesa, ma con prudenza. Nonostante la prima sforbiciata, infatti, l’approccio di medio termine delude gli investitori: il Presidente Jerome Powell annuncia altri due tagli da 25 punti base di qui alla fine dell’anno, per un totale di 100 punti, 25 in meno di quello che si attendeva il Mercato. Ma Washington pensa ancora a ridurre l’inflazione, comunque non perfettamente in linea con il traguardo al 2%. Nel medio termine, però, l’allentamento è chiaro: la proiezione è di un tasso reale del 2,9% di qui al 2026.

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📸 Credits: Canva Pro

Da sempre appassionato di temi finanziari, per Il Bollettino mi occupo principalmente del settore bancario e di esteri. Curo una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".