martedì, 22 Aprile 2025

Terre rare: perché sono importanti e dove si usano

Sommario

In una settimana intensa di colloqui per la pace tra Ucraina e Russia, che si apre già oggi a Riad con il possibile incontro tra Stati Uniti e Kiev, al centro delle trattative restano le Terre rare. 

Il Presidente USA Donald Trump le mette sul piatto, nell’accordo che vuole ottenere da Volodymyr Zelensky (aggiungendo anche il controllo delle centrali #nucleari sul territorio). Perché? La Cina ne ha il primato mondiale, ma anche l’Ucraina ne è ricca: per questo, metterci le mani per il Tycoon sarebbe una mossa strategica importante… 

La situazione 

Con la Russia che controlla gran parte del territorio ucraino, fino al 40% delle risorse totali di Kiev potrebbero essere andate perdute, dicono gli esperti. Le truppe russe infatti occupano almeno due dei depositi di litio dell’Ucraina, uno a Donetsk e un altro a Zaporizhzhia.

Che cosa prevede l’accordo

Il capo del Cremlino, Vladimir Putin avrebbe proposto a Trump lo sfruttamento congiunto di questi minerali. La Federazione ha riserve di terre rare, ma non le tecnologie avanzate per estrarle a livello industriale. 

Cosa sono le Terre rare

Dall’economia rinnovabile a quella militare e aerospaziale, passando per il commercio di auto elettriche e poi, ancora, la fibra ottica e la produzione di smartphone. Sono solo alcuni dei campi di utilizzo dei diciassette elementi, parte della famiglia dei metalli, che costituiscono le Terre rare (Rare earth elements, Ree). Si tratta di Scandio, Ittrio e i 15 lantanoidi. Un Mercato che è destinato a superare i 20 miliardi di valore, 21,7 miliardi stimati nel 2031, con un tasso di crescita annuo superiore al 7%.

I campi di applicazione delle Terre rare

Le Terre rare sono essenziali per molte delle tecnologie impiegate nella produzione di energia pulita, come le turbine eoliche e i veicoli elettrici, oltre che molte attrezzature militari. Inoltre, sono utilizzate in numerosi dispositivi elettronici, inclusi gli smartphone, i computer e gli schermi. Appare ovvio quindi che la digitalizzazione crescente e lo sviluppo tecnologico dipendono fortemente dalla disponibilità di questi elementi.

Il Mercato delle Terre rare

Nel 2023, l’Unione Europea ha importato complessivamente 18.300 tonnellate di Terre rare, per un valore di 123,6 milioni di euro, con un calo dello 0,5% in volume e del 15,2% in valore rispetto al 2022. Nello stesso periodo dal Vecchio continente sono partite 5.600 tonnellate, per un valore di 102,3 milioni di euro (-18,7% in volume e -27,8% in valore).

Secondo Eurostat, il prezzo medio delle importazioni è stato di6,8 euro al chilogrammo, in calo del 14,8% rispetto al 2022, mentre il prezzo delle esportazioni è stato di 18,4 €/kg (-11,2%).

Chi ne ha e chi importa

Le riserve totali mondiali ammontano a circa 130 milioni di tonnellate metriche. La Cina è in cima alla lista per le riserve, con 44 milioni di tonnellate, ed è anche il principale produttore mondiale con 270mila tonnellate estratte nel 2024. Al secondo posto quanto a riserve c’è l’Australia (25,7 milioni). Poi Brasile (21), India (6,9), Thailandia (4,5), Russia (3,8), Vietnam (3,5), Stati Uniti (1,9) e Groenlandia (1,5), stando ai dati U.S. Geological Survey – Mineral Commodity Summaries del 2025.

La Cina è stato il partner principale dell’Ue nel 2023, detenendo il 39% del peso totale delle importazioni di Terre rare, ovvero 7.100 tonnellate. Seguono la Malesia (33,1%, 6.100 tonnellate), e la Russia (22%, 4.000 tonnellate).

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📸 Credits: Canva.com

Determinata, ambiziosa, curiosa e precisa. La passione per il giornalismo mi guida fin da bambina. Per Il Bollettino mi occupo di Startup, curo le interviste video ai player del settore e seguo da anni la realtà delle PMI.