giovedì, 17 Ottobre 2024

IT Wallet e Portafoglio Europeo: le sfide future

DiAndrea Porcelli

15 Giugno 2024
Sommario
IT Wallet

Le nuove frontiere della digitalizzazione dei servizi rivoluzioneranno la quotidianità dei cittadini

L’Italia è pronta a lanciare l’IT Wallet, un portafoglio digitale che rivoluzionerà l’uso dei documenti d’identità degli europei. Il progetto si inserisce in una più ampia iniziativa comunitaria: l’European Digital Identity Wallet.

E mira a semplificare l’accesso ai servizi al cittadino virtuali attraverso un’unica piattaforma integrata.

Che cos’è l’IT Wallet?

L’IT Wallet è un sistema universale destinato a conservare tutte le identità pubbliche degli  italiani, inclusa la patente di guida. Integrato nell’app IO, già utilizzata per entrare in contatto con la burocrazia statale, l’IT Wallet permetterà un accesso rapido e sicuro ai servizi.

Il Governo italiano ha delineato un ambizioso calendario per l’implementazione di questo strumento. Entro luglio, saranno emanate le norme chiave, seguite dai decreti attuativi che verranno pubblicati prima della fine di ottobre. Una versione dimostrativa del portafoglio sarà rilasciata entro dicembre, con il lancio ufficiale  della sperimentazione previsto per il 30 giugno 2024. Questo tempismo anticipa l’entrata a pieno titolo nella quotidianità di tutti gli europei attesa per il 2026.

Portafoglio Europeo

L’idea del Wallet Europeo per l’Identità Digitale ha origine dal Regolamento eIDAS (Electronic Identification, Authentication and Trust Services) del 2014, che ha creato un quadro giuridico comune per le transazioni elettroniche nell’UE. Questa normativa è stata aggiornata per includere nuove tecnologie e rispondere alle crescenti esigenze di sicurezza e privacy dei singoli individui che ne usufruiranno.

Nel 2020, un gruppo di esperti ha valutato l’impatto delle regole dettate dall’eIDAS, proponendo modifiche per migliorare la sicurezza e l’usabilità dei documenti di identità digitali. La proposta eIDAS 2.0, pubblicata nel giugno 2021, mira a garantire che l’80% dei cittadini europei possa utilizzare un’identità digitale entro il 2030, con un controllo completo sui propri dati.

L’IT Wallet ha il potere di trasformare significativamente il Mercato comunitario. Quattro consorzi paneuropei stanno sperimentando vari casi d’uso, tra cui credenziali di viaggio digitali, qualifiche professionali, patente di guida e pagamenti senza carta. Questi sviluppi promettono di semplificare molteplici aspetti della vita quotidiana e di migliorare l’efficienza dei servizi pubblici e privati.

La novità introdotta dall’Unione Europea pone la persona al centro, garantendo sovranità virtuale, trasparenza e privacy. Questo approccio è in linea con i valori fondamentali dell’UE di inclusione, accessibilità, uguaglianza e sostenibilità. La capacità di gestire e condividere in modo sicuro i dati personali rappresenta un passo avanti significativo verso la realizzazione di un Mercato unico digitale efficace e tutelato.

EIDAS 2.0 introduce il concetto di attestazione elettronica degli attributi, che consente di certificare digitalmente informazioni come qualifiche professionali e certificati medici. Questo servizio sarà cruciale per una varietà di casi d’uso, potenziando l’interoperabilità dei sistemi di identificazione elettronica a livello transfrontaliero. Le attestazioni virtuali ridurranno la necessità di documenti cartacei e semplificheranno i processi burocratici, aumentando la fiducia nelle transazioni digitali.

Strategie di adozione dell’IT Wallet

L’implementazione delle linee guida di eIDAS 2.0 ha variato notevolmente tra i diversi Paesi dell’Unione Europea. Ciascun Stato membro ha adattato la normativa alle proprie esigenze e infrastrutture disponibili.

La Germania, per esempio, ha lanciato l’AusweisApp2, che consente di utilizzare la carta d’identità elettronica per accedere a numerosi servizi online. Questo approccio ha permesso una rapida adozione, grazie a una solida piattaforma tecnologica e a una forte campagna di sensibilizzazione .

In Francia, il sistema FranceConnect integra vari strumenti di identificazione digitale, rendendo possibile l’accesso a servizi pubblici e privati con un’unica identità digitale. La strategia francese punta sulla centralizzazione e sull’integrazione dei software per facilitare l’uso da parte dei cittadini e migliorare l’interoperabilità.

La Svezia ha adottato una politica di inclusione digitale robusta, con BankID che rappresenta l’identità digitale più diffusa. Questo sistema, sostenuto dalle principali banche del paese, è utilizzato per una vasta gamma di servizi, dal banking online alle dichiarazioni fiscali. La collaborazione pubblico-privato ha giocato un ruolo chiave nel successo di questo modello.

In Italia, l’adozione di SPID e CIE ha mostrato una crescita significativa, ma persistono differenze regionali marcate. Le regioni come Lazio e Lombardia hanno tassi di adozione superiori al 70%, mentre Molise e Calabria registrano percentuali inferiori al 55%. Questo evidenzia la necessità di strategie locali specifiche per migliorare la penetrazione delle identità digitali.

Queste differenti strategie riflettono le diverse priorità e reti tecnologiche dei Paesi membri. Tuttavia, tutti condividono l’obiettivo comune di migliorare l’accessibilità e la sicurezza dei wallet, seguendo le linee guida di eIDAS 2.0 per creare un Mercato unico digitale coeso e sicuro.

Le tempistiche 

L’EUDI Wallet può essere utilizzato per dimostrare l’identità elettronica, aprire conti correnti, richiedere prestiti e firmare documenti con valore legale. Sarà possibile accedere a servizi sanitari e prenotare visite mediche utilizzando dati di identità e assicurazione sanitaria memorizzati nel portafoglio. Questo semplificherà enormemente la gestione delle informazioni personali e migliorerà l’accessibilità ai servizi pubblici.

Oltre agli usi tradizionali, il Wallet potrebbe essere impiegato in settori innovativi come il voto elettronico, il rilascio di certificati accademici e la gestione dei contratti di lavoro. Questi sviluppi non solo miglioreranno l’efficienza e la sicurezza, ma anche l’inclusione digitale, permettendo a un numero maggiore di persone di partecipare attivamente alla vita economica e sociale.

Il lancio del Wallet Europeo è previsto per il 2026, ma l’impatto sul Mercato e sulla popolazione inizierà ad avvertirsi già nel 2025, con i primi progetti pilota in corso. Questo strumento non solo semplificherà la vita digitale, ma contribuirà anche a una maggiore efficienza e sicurezza nella fruizione di servizi pubblici e privati. Le prime sperimentazioni offriranno un’opportunità preziosa per testare e migliorare il sistema, garantendo un’implementazione su larga scala senza intoppi.

Le strategie per l’implementazione dell’IT Wallet

La questione dell’adattamento delle vecchie generazioni alle nuove tecnologie digitali, come l’IT Wallet e il portafoglio europeo, solleva numerosi interrogativi. Le generazioni più anziane riusciranno a integrarsi efficacemente in questo nuovo ecosistema digitale? E l’Italia è pronta per un cambiamento così radicale?

Per comprendere meglio la situazione, è fondamentale analizzare il contesto attuale e le sfide specifiche che le generazioni più anziane affrontano nell’adozione delle tecnologie digitali. Secondo il Digital Identity Observatory del Politecnico di Milano, il sistema pubblico di identità digitale SPID ha visto una crescita significativa, con circa il 73% della popolazione adulta italiana che lo utilizza. Tuttavia, tra i cittadini over 75, meno di uno su quattro ha attivato la propria identità digitale.

Questa discrepanza evidenzia un problema di inclusione digitale tra le generazioni più anziane. Una ricerca pubblicata da MDPI (Multidisciplinary Digital Publishing Institute) sottolinea come la “computer anxiety” e la tecnofobia siano barriere psicologiche rilevanti che impediscono a molti anziani di adottare nuove tecnologie. La paura e l’ansia associate all’uso dell’informatica possono rendere difficile per gli anziani godere dei benefici offerti dalle nuove piattaforme digitali, come l’IT Wallet. Un altro studio dell’MDPI ha evidenziato l’efficacia dell’addestramento osservazionale nel migliorare l’accettazione delle tecnologie nella fascia di popolazione più adulta. Formazioni che utilizzano modelli comportamentali simili per età hanno dimostrato di aumentare la fiducia e la volontà di utilizzare le tecnologie, migliorando così la loro alfabetizzazione digitale. Questo approccio potrebbe essere cruciale per facilitare l’adozione dell’IT Wallet tra le generazioni in età avanzata.

L’Italia, pur avendo fatto notevoli progressi nella diffusione delle identità digitali, deve ancora affrontare sfide significative per garantire l’inclusione di tutti i segmenti della popolazione. La pandemia ha accelerato l’uso di SPID e CIE per l’accesso ai servizi pubblici e privati, ma la crescita sta rallentando e molte regioni del Paese mostrano tassi di adozione nettamente inferiori alla media. Per superare queste sfide, è necessario un approccio sfaccettato. Innanzitutto, è fondamentale ottimizzare l’accesso alle tecnologie e alle infrastrutture digitali. Il World Economic Forum suggerisce che fornire connessioni internet a banda larga e dispositivi a basso costo, insieme a supporto tecnico e formazione, è essenziale per ridurre il digital gap.

Inoltre, la progettazione di interfacce user-friendly e intuitive è cruciale per attrarre e trattenere gli utenti anziani. La semplicità premia, riducendo al minimo la complessità e l’ansia tecnologica. Le soluzioni biometriche, come l’autenticazione tramite impronta digitale o riconoscimento facciale, sono capaci di ridurre ulteriormente le barriere all’uso.

L’educazione digitale è un altro pilastro. Programmi di formazione dedicati e campagne di sensibilizzazione possono aiutare a comprendere i vantaggi delle tecnologie digitali e come utilizzarle. Il coinvolgimento di familiari e caregiver nel processo di formazione può anche facilitarne l’adozione, creando un ambiente di supporto e fiducia. Infine, le politiche governative devono sostenere la diffusione e l’applicazione delle tecnologie d’avanguardia attraverso incentivi e regolamentazioni che promuovano l’inclusione digitale. Le iniziative come l’IT Wallet devono essere accompagnate da strategie nazionali che considerino le esigenze specifiche di tutte le generazioni per non lasciare indietro nessuno.

Sfide e prospettive future

Una delle principali sfide sarà garantire l’interoperabilità tra i vari sistemi nazionali di identità digitale e il portafoglio europeo. La standardizzazione dei protocolli e delle tecnologie sarà cruciale per permettere una comunicazione fluida e sicura tra i diversi attori coinvolti. La collaborazione tra Governi, enti regolatori e aziende tecnologiche sarà fondamentale per raggiungere questo obiettivo.

La sicurezza e la privacy dei dati saranno aspetti cruciali da affrontare. Sarà necessario implementare misure di sicurezza avanzate per proteggere i dati personali e prevenire accessi non autorizzati. Le autorità dovranno inoltre garantire che i cittadini siano informati sui loro diritti e sulle modalità di gestione dei loro dati, promuovendo la fiducia nel sistema. Per garantire un’adozione diffusa e consapevole dell’IT Wallet e del Wallet Europeo, sarà importante investire in programmi diffusi di educazione digitale. I cittadini dovranno essere formati sull’uso sicuro e responsabile di questi strumenti, comprendendo i vantaggi e le potenziali implicazioni della gestione digitale delle loro identità.

Conclusioni

L’IT Wallet e il Wallet Europeo per l’Identità Digitale rappresentano una svolta significativa nella gestione delle identità digitali. Con un’implementazione ben pianificata e una normativa chiara, questi strumenti offriranno numerosi vantaggi ai singoli e alle imprese, promuovendo la sovranità digitale e la sicurezza dei dati. L’evoluzione continua di queste tecnologie richiederà un impegno costante da parte delle istituzioni e dei fornitori di servizi per garantire un’adozione diffusa e un funzionamento efficiente. L’introduzione di questi portafogli virtuali non solo semplificherà la vita dei cittadini, ma contribuirà anche a creare un ecosistema digitale europeo più coeso. Con la giusta attenzione alla sicurezza, alla privacy e all’interoperabilità, l’IT Wallet e il Wallet Europeo potrebbero rappresentare il futuro della gestione delle identità digitali. ©

Imparare cose nuove e poi diffondere: è questo il mio obiettivo. Proprio questo mi ha portato ad approfondire il mondo del web3, della finanza digitalizzata e delle crypto. Per il Bollettino mi occupo di raccontare una realtà ancora poco conosciuta in Italia, ma con un grande potenziale.