In presenza di un patrimonio consistente e di dubbi su come gestirlo, è possibile affidarsi a un consulente finanziario, ovvero uno specialista degli investimenti. Attenzione però: non tutti i professionisti sono uguali. Esiste il consulente finanziario indipendente, ovvero il financial advisor, slegato da qualsiasi società o banca. Ma anche il consulente che lavora per una società di consulenza, e si appoggia di solito a una banca. Per legge però deve essere solo una, quindi deve trattarsi di un unico mandato.
L’albo
La prima regola per districarsi è consultare l’Albo unico dei consulenti finanziari, disponibile sul sito dell’Organismo di vigilanza. Cliccando è possibile individuare due sezioni e scoprire se la persona appartiene alla lista dei consulenti finanziari autonomi oppure a una società di consulenza finanziaria. Tramite il sito è possibile ricercare tutti i soggetti iscritti o cancellati e visualizzare le informazioni previste dall’art. 146 del Regolamento Intermediari Consob n. 20307/18. Consigliabile poi verificare il profilo LinkedIn e controllare se ci sono feedback o buone recensioni da parte dei clienti.
Le regole
Come stabilito dalla norma, sul sito devono risultare tutti i dati del consulente. Non solo l’anagrafica, ma anche gli estremi del provvedimento di iscrizione all’albo, il numero di matricola e l’indirizzo di posta elettronica certificata. E poi eventuali provvedimenti di radiazione o di sospensione cautelare o sanzionatoria nei confronti degli iscritti o altri provvedimenti incidenti sull’esercizio della loro attività. Infine la condizione di impossibilità a operare per intervenuta perdita dei requisiti.
Le autorizzazioni
Chi risulta regolarmente iscritto è autorizzato a svolgere attività di consulenza riguardo la materia degli investimenti. Gli indipendenti però non possono entrare in contatto con i risparmi da gestire: sta al cliente il compito di dare istruzioni ai soggetti abilitati. Il ruolo del consulente è solo quello di fissare gli obiettivi di investimento.
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