giovedì, 17 Ottobre 2024

Liquidità, bond o azioni? Ecco gli investimenti preferiti dai risparmiatori

Sommario
liquidità

Siamo un popolo di risparmiatori. O almeno così sembra dai dati: la nostra ricchezza finanziaria è di 5.216 miliardi, una somma che continua ad aumentare. Ma come viene investito questo denaro?

Gli investimenti degli italiani

Nel 2023, la quota di famiglie in grado di risparmiare si porta al 54,7%, la più alta dall’inizio della pandemia: lo evidenzia l’indagine sul risparmio e le scelte finanziarie degli italiani di Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi. Chi mette denaro da parte dice di farlo soprattutto per la casa (30% del campione) e i figli (16%). Da parte sua, la percentuale di chi si dice intenzionato a investire i fondi risparmiati cresce, ma resta modesta: il 29,9% del totale.

Anche nelle scelte di allocazione di chi investe il quadro è conservativo, per lo più legato al tradizionale mattone, ai beni rifugio – l’oro, su tutti – e alle obbligazioni. Queste ultime, e in particolare i titoli di Stato, hanno visto una vera e propria esplosione negli ultimi anni, a seguito dell’aumento dei tassi d’interesse offerti. Anche grazie a massicce campagne di promozione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, i BTP Valore (dedicati esclusivamente a famiglie e risparmiatori individuali) hanno fatto il botto. Al momento, l’ammontare circolante di questo tipo di titoli si attesta a oltre 64 miliardi di euro.

Gli effetti dell’inflazione

Ciò che preoccupa è la scarsa educazione finanziaria mostrata dall’investitore italiano, che lo rende inerme di fronte agli stravolgimenti macroeconomici. In particolare, in fatto di inflazione – al momento la principale principale minaccia al potere d’acquisto e al risparmio – gli intervistati mostrano di avere idee parecchio confuse. Non solo appena il 38% di loro è in grado di dare una definizione adeguata del fenomeno. Ma, interrogati su quali siano i modi migliori per proteggersi, più di un terzo dei risparmiatori risponde liquidità e obbligazioni a tasso fisso. Insomma, sono pochi, pochissimi, a essere veramente coscienti della situazione, al punto che l’aumento dei prezzi risulta in fondo alle cause di accantonamento, con un misero 5% del totale dei risparmiatori.

L’estraneità alla Borsa

Il risultato di questa diffusa ignoranza è una scarsissima capacità di difendersi dal fenomeno inflattivo, quello che lo studio definisce un “giogo diseguale”, perché capace di impattare con più forza proprio lo stile di vita delle famiglie con i margini più stretti a fine mese. Gli stessi contesti che, in una correlazione evidente, risultano poi meno esperti sui temi finanziari (Fonte: BVA Doxa, RAPPORTO EDUFIN 2023).

A chiudere il quadro è invece un fenomeno tristemente omogeneo nei nuclei italiani: la sottorappresentazione della componente azionaria nei portafogli. Mentre gli ultimi anni hanno incoraggiato una sorta di “riscoperta” delle obbligazioni, i listini della Borsa restano una specie di tabù, con appena il 4,2% degli intervistati che dichiara di avervi operato negli ultimi 12 mesi.

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📸 Credits: Canva

Da sempre appassionato di temi finanziari, per Il Bollettino mi occupo principalmente del settore bancario e di esteri. Curo una rubrica video settimanale in cui tratto temi finanziari in formato "pop".