Dopo il taglio dei tassi BCE, quali saranno le prossime mosse di Francoforte?
Finora, la Banca Centrale guidata da Christine Lagarde si è mostrata prudente: il taglio è contenuto e i funzionari hanno a più riprese ribadito che l’approccio rimane quello di osservare e agire sulla base dei dati.
L’aumento dei prezzi
L’inflazione resta il fattore principale: come abbiamo visto negli ultimi mesi, Francoforte non demorde dal suo obiettivo del 2% e continuerà a perseguirlo fino in fondo. Al momento, a guidare la spinta inflazionistica residua sono soprattutto i servizi e l’energia, il cui prezzo anno su anno è tornato a crescere per la prima volta dall’aprile 2023.
Un altro aspetto fondamentale da tenere d’occhio sono i salari: se dovessero salire troppo, potrebbero tornare a spingere i prezzi al consumo, alimentando una classica spirale inflazionistica.
Uno sguardo oltreoceano
Non gioca un ruolo da poco, poi, l’operato della Federal Reserve americana. I banchieri d’oltreoceano non hanno ancora cominciato a tagliare i tassi, nonostante li avessero alzati per primi e a un livello più alto (5,25/5,5%). Questo sfasamento potrebbe innescare un effetto restrittivo per l’Europa: gli investitori preferiscono andare dove i rendimenti restano più alti.
Le istituzioni europee
Infine, fattore non da poco per un ulteriore taglio dei tassi BCE, la serie di appuntamenti politici attesi per i prossimi mesi farà la differenza: dopo le elezioni in Francia, l’Europa è chiamata a scegliere le istituzioni che la governeranno per i prossimi 5 anni. Un lungo percorso di negoziazione che non si concluderà prima di settembre/ottobre, appena in tempo per fare spazio alla fondamentale elezione americana del 5 novembre.
Nel frattempo, dopo questo primo passo la BCE resta in attesa, mentre pare molto improbabile, a detta degli osservatori, che si possa assistere a un nuovo taglio prima di settembre.
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20 Luglio 2024