Che cosa succede in Giappone? Dopo il calo della scorsa settimana, Tokyo è in ripresa, con un rimbalzo che recupera quasi il 13% nel giro di 5 giorni. È stato un fuoco di paglia?
L’outlook di lungo periodo
Nel lungo termine, le performance di Mercato sono solide e il Paese sembra indirizzato verso un genuino cambio di paradigma.
Per anni, dopo la crisi generata dalla bolla finanziaria del 1989, il Giappone ha rappresentato il perfetto esempio di un’economia “vecchia”. E mentre l’inverno demografico lo rende il Paese con più anziani al mondo, la mentalità avversa al fallimento frena la sua corsa all’innovazione.
D’altro canto, proprio in seguito alla crisi dell’89, alle società giapponesi sono stati richiesti requisiti di liquidità e di capitale particolarmente stringenti, che hanno reso più solidi i loro bilanci, ma meno attraenti i titoli.
Il risveglio del Giappone
Oggi, qualcosa però si muove. E paradossalmente, lo fa anche grazie allo scarso dinamismo dell’economia. In seguito alla crisi, la Bank of Japan è stata l’ultima grande banca centrale occidentale ad alzare i tassi, per via di un’inflazione che non ha mai raggiunto i livelli europei o americani. Proprio questo ha posto le basi per la svalutazione dello yen: le altre valute erano più attraenti in virtù dei tassi ora nettamente più alti (il tasso BCE ha raggiunto il 4,75% mentre quello giapponese era ancora al -0,1%).
La nuova economia
Risultato? Un grande afflusso di capitale nell’economia, che porta un nuovo approccio. Di recente sono stati cambiati i requisiti di governance richiesti alle imprese, aprendo a buyback e dividendi più generosi.
In più, la rinnovata attività del Mercato finanziario consente una via d’uscita più facile per gli investimenti in Startup, soprattutto sotto forma di Venture Capital. Un nodo che aveva bloccato questo segmento per anni.
Infine, la riattivazione del listino di Tokyo riapre una porta alternativa dove investire. Un fattore da tenere in considerazione, alla luce delle difficoltà economiche della Cina e della progressiva perdita di importanza di Hong Kong come piazza panasiatica.
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