mercoledì, 16 Ottobre 2024

Famularo: «4 tipologie di risparmio per i figli, dagli ETF ai PIR»

Sommario

Una volta c’era il salvadanaio, il porcellino di ceramica, dove mettere via i primi soldi per il futuro. Con gli strumenti finanziari di oggi, dove è più vantaggioso collocare i risparmi da accantonare per lunghi periodi? La risposta generale è chiara: i principali prodotti sono ETF, fondi pensione, Piani Individuali di Risparmio (PIR) e strumenti di Poste Italiane, come Buoni fruttiferi postali per minori e Libretti postali.

In compenso, non è semplice individuare quale sia lo strumento finanziario più vantaggioso in assoluto, anche perché dipende dalle necessità e dalla propensione al rischio di ogni risparmiatore. In generale, la convenienza dipende dall’orizzonte temporale e dalla propensione al rischio. Ma sono soluzioni con caratteristiche e benefici diversi. In generale, una buona regola da tenere a mente è che un buon Portafoglio di risparmio può venire anche dal giusto e ponderato mix di possibilità diverse, più che dalla totale adesione a una sola opzione.

Investimenti di medio e lungo periodo

«La scelta più conveniente è puntare su strumenti di risparmio gestito che investono in azioni, perché nel lungo periodo questa è l’Asset class che offre i rendimenti più elevati a fronte di un rischio accettabile», sottolinea Massimo Famularo, Investment manager, divulgatore di educazione finanziaria e curatore del Podcast La finanza in soldoni, ascoltabile sul nostro sito www.ilbollettino.eu.

«Le mie due figlie hanno oggi 10 e 13 anni e fin dalla nascita ho impiegato i regali in denaro che ricevono alle ricorrenze, più un piccolo importo che verso io ogni mese, in ETF azionari. Attualmente il Portafoglio di ciascuna presenta un rendimento a 2 cifre e consegnerò loro il montante accumulato quando saranno maggiorenni».

Nel caso dei fondi ETF, vanno formalmente intestati a un adulto, perché non è prevista l’attribuzione ai minorenni. Ma «ho impostato come nome di ciascun mandato quello di una figlia e il Portafoglio risulta segregato, per cui sarà possibile al momento della chiusura attribuire a ognuna il suo salvadanaio».

Cominciare presto, il prima possibile

Conti di deposito, Libretti di risparmio e altre soluzioni simili sono più indicate su un orizzonte breve, entro i 2 o 3 anni, e per i risparmiatori ‘pigri’ o particolarmente avversi al rischio. Per chi ha sufficiente dimestichezza con i conti online, le soluzioni più convenienti per il breve termine, a basso rischio, sono i titoli di Stato italiani, che beneficiano di fiscalità agevolata. «Eviterei i “prodotti della casa” suggeriti da banche e assicurazioni, perché in media hanno commissioni elevate e vengono collocati nell’ottica di privilegiare la convenienza dell’emittente rispetto agli interessi del cliente».

Ciò che è molto utile e vantaggioso è cominciare presto, il prima possibile, ad accumulare risparmi, anche mettendo da parte piccole somme ogni mese. Molti prodotti di risparmio, come i fondi comuni o gli ETF, offrono soluzioni PAC (Piani di accumulo) con piccoli versamenti mensili. Ad esempio, la SGR AcomeA ha un prodotto da 5 euro mensili, mentre Revolut consente di investire con Roboadvisor a partire da un importo minimo di 10 euro.

Buoni e libretti postali

Cosa sono. Sono due strumenti di risparmio emessi da Poste Italiane. I Buoni fruttiferi postali (BFP) per minori sono dedicati appositamente ai più giovani per incentivare il risparmio sin dalla più tenera età. Hanno interessi che aumentano nel tempo e rendimenti variabili. I libretti postali, invece, hanno interessi e rendimenti fissi. Si possono sottoscrivere e acquistare presso gli uffici postali, i BFP in forma cartacea o digitale, i libretti postali solo in forma cartacea.

Vantaggi. Entrambi sono un investimento sicuro e garantito dalla Cassa Depositi e Prestiti e dallo Stato, senza limiti di importo. In più, sono esenti da imposta di successione e hanno una tassazione del 12,5%. L’altro lato positivo è la flessibilità. È possibile riscattare il capitale in anticipo senza incorrere in penali, in qualsiasi momento. Infine, si tratta di un prodotto particolarmente accessibile: l’importo minimo di sottoscrizione è molto basso: per i BFP è di 50 euro, mentre è 0 i libretti non vincolati.

Svantaggi. L’investimento è garantito ma ha percentuali di rendimento molto più basse rispetto ad altre soluzioni, che implicano rischi finanziari maggiori ma, soprattutto nel lungo periodo, portano anche a remunerazioni molto superiori.

«Avendo a disposizione un lungo periodo di investimento, come nel caso dei giovani, in genere è preferibile optare per soluzioni con rischi maggiori ma anche prospettive di rendimento maggiori. Perché il differenziale con uno strumento molto prudente come il buono o libretto postale nel lungo periodo può davvero essere notevole», sottolinea Claudio Loponte, consulente finanziario CFA (Chartered Financial Analyst). In generale, «il modo giusto di guardare alla gestione della finanza personale non dovrebbe considerare i diversi prodotti ‘a prescindere’ dal proprio profilo. Ma calibrare sempre la posizione individuale del risparmiatore».

ETF (Exchange Traded Funds)

Cosa sono. Gli Exchange Traded Funds (ETF) sono fondi d’investimento negoziabili in Borsa, al pari delle azioni, creati per replicare l’andamento e le performance finanziarie di un paniere, un contenitore di asset. Ci sono ETF che contengono azioni americane, caratterizzati quindi per ragioni geografiche, altri focalizzati su un settore di attività (per esempio quello tecnologico o sanitario), altri ancora legati alle obbligazioni.

Vantaggi. Proprio perché negoziabili in Borsa, offrono la possibilità di liquidare la quota investita più agilmente rispetto ad altri strumenti finanziari, e con costi di gestione in genere più bassi. Anche con piccole somme di denaro da investire, si può disporre di un alto numero di strumenti finanziari, massimizzando il principio di diversificazione.

Per esempio, l’ETF MSCI World ha un costo soltanto dello 0,2%-0,25% sull’importo totale, «è il risparmio più efficiente e vantaggioso se si considera il lungo periodo», dice Emanuele Agueci, Regional manager Italia di Trade Republic, «i piccoli risparmiatori dovrebbero preferire per gli investimenti azionari e obbligazionari gli ETF, che sono prodotti di risparmio gestito a basso costo».

In più, un recente studio promosso da Trade Republic mostra che «i piani di risparmio in ETF azionari globali hanno reso in media rendimenti superiori di 1,8 punti percentuali all’anno rispetto alla media dei fondi pensione privati negli ultimi 20 anni, al netto di costi di gestione e deduzioni fiscali». Per chi non vuole acquistare direttamente i singoli ETF, ci sono soluzioni di Roboadvisor come Euclidea e Moneyfarm nelle quali si sceglie l’orizzonte temporale e il rischio tollerato e la società finanziaria provvede a scegliere gli ETF con costi molto competitivi.

Svantaggi. L’ETF non può essere sottoscritto direttamente da un minore, ma deve essere sottoscritto da una persona maggiorenne a vantaggio del minore stesso. In più, questi fondi hanno una tassazione del 26%, più alta rispetto ad altre soluzioni finanziarie.

Fondi pensione

Cosa sono. Un fondo pensione è uno strumento di previdenza complementare per integrare la pensione pubblica. Ce ne sono di diversi tipi: fondi aperti, accessibili a tutti; fondi chiusi o negoziali, riservati a specifiche categorie di lavoratori; Piani Individuali Pensionistici (PIP), gestiti da compagnie di assicurazione. La prestazione finanziaria principale che si ottiene è la rendita pensionistica vitalizia al raggiungimento dei parametri previsti.

Vantaggi. La contribuzione è sempre volontaria, e i versamenti possono essere effettuati in modo molto flessibile. Non ci sono né obblighi né vincoli, ma ognuno può fare in base alle proprie preferenze e disponibilità. Nei fondi chiusi di categoria si può versare anche il TFR (Trattamento di Fine Rapporto). Le linee di investimento per ogni fondo sono differenti per rischio e rendimento, con una gestione professionale del patrimonio. Quindi il rendimento può variare in base al livello di rischio. I contributi versati sono deducibili dal reddito imponibile fino a un massimo di 5.164 euro l’anno. Quindi investendo in un fondo pensione si ha un abbassamento equivalente del proprio reddito imponibile.

Tassazione agevolata: i rendimenti sono tassati al 20%. Sulle prestazioni pensionistiche (la pensione complementare che si riceve) la tassazione è variabile in base alla tipologia di contributo e alla modalità di erogazione. Tutti gli strumenti d’investimento pagano l’imposta di bollo tranne i fondi pensione.

Svantaggi. Hanno in genere commissioni elevate e performance variabili. È un investimento rigido e molto poco liquido, il capitale versato infatti non può essere facilmente smobilizzato. Sono previste eccezioni e anticipazioni solo in caso di spese sanitarie per gravi motivi di salute, e per acquisto o ristrutturazione della prima casa. Ci sono possibilità di anticipazioni per altre necessità dopo otto anni di iscrizione al fondo. «Questa rigidità da un lato può essere uno svantaggio, dall’altro anche un vantaggio nella misura in cui porta l’investitore a restare coerente con la propria scelta e il proprio obiettivo», sottolinea Loponte.

Piano individuale di risparmio (PIR)

Cosa sono. Il Piano Individuale di Risparmio (PIR) è uno strumento d’investimento di medio e lungo periodo, riservato alle persone fisiche residenti in Italia e può essere sottoscritto anche da un minorenne. Il titolare non può avere attivo, nello stesso momento, più di un piano di risparmio e – come dice il nome ‘piano individuale’ – non può condividerlo con altre persone.

Il PIR ha un trattamento fiscale agevolato, a condizione che siano rispettate alcune limitazioni previste dalla legge per quanto riguarda la composizione del portafoglio finanziario e la durata dell’investimento. Sono le seguenti: il portafoglio deve essere composto per almeno il 70% da azioni e obbligazioni di società italiane o europee con stabile organizzazione in Italia. E l’investimento ha una durata minima di 5 anni. Limiti di investimento: si possono mettere in un PIR massimo 40mila euro l’anno, fino a 200mila euro complessivi.

Vantaggi. Grazie alle esenzioni fiscali, offre l’opportunità di ottenere rendimenti netti in media più alti nel medio e lungo periodo rispetto ad altre soluzioni finanziarie. I benefici fiscali comprendono l’esenzione dalla tassazione su capital gain, interessi e dividendi, nonché l’esenzione dall’imposta di successione. Trascorsi 5 anni, alla liquidazione il PIR non paga l’imposta sulle plusvalenze.

Svantaggi. Oltre ai rischi ordinari di qualsiasi investimento sul Mercato azionario, il PIR ha per inconveniente principale il suo vincolo di detenzione di 5 anni. In più, nonostante i grandi vantaggi fiscali, hanno costi in media più alti rispetto ad altre soluzioni finanziarie. I costi dipendono dalla struttura stessa del piano (tipologia di strumenti finanziari inclusi) e dalle commissioni dell’intermediario. ©

📸 Credits: Pixabay

Articolo tratto dal numero del 15 settembre 2024 de Il Bollettino. Abbonati!