mercoledì, 16 Ottobre 2024

Che cos’è la FINANZA ETICA?

Definizione: la finanza etica è una gestione finanziaria che mette al centro le persone, la collettività e l’ambiente, oltre ai tradizionali obiettivi di rendimento e profitto. Si basa su valutazioni anche etiche e morali per decidere come e dove collocare gli investimenti.

Spiegazione: fa riferimento a principi chiave come la trasparenza, la sostenibilità e l’inclusione sociale. Questo approccio è noto come ESG (Environmental, Social, Governance), che valuta le aziende in base a criteri ambientali, sociali e di gestione strategica. L’investimento etico, detto anche solidale, si propone il finanziamento di iniziative che operano innanzitutto nel campo dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile, dei servizi sociali, della cultura e della cooperazione internazionale.

La finanza etica ha radici profonde che risalgono a lontani movimenti religiosi e sociali. Già nel ‘700, i Quaccheri inglesi – che fondarono anche le banche Barclays e Lloyds Bank – rifiutavano di investire in aziende coinvolte nella tratta degli schiavi. Posero le basi per un approccio finanziario che considera l’etica tanto quanto il profitto. Nel corso del tempo questo concetto si è evoluto, abbracciando cause come i diritti civili e la lotta contro l’Apartheid.

Il primo fondo d’investimento etico fu il Pioneer Fund di Boston, nel 1928. Propose ai privati dei prodotti finanziari che escludevano l’industria delle armi, dell’alcool, del gioco d’azzardo e del tabacco. In Italia, l’interesse per la finanza etica è cresciuto negli Anni ’90 con la nascita delle MAG (Mutue di Autogestione), che finanziavano progetti di pubblica utilità. Nel 1991 è stata creata la Banca Popolare Etica.

Ecco alcuni principi fondamentali della finanza etica. Responsabilità sociale e ambientale: nel fare investimenti si deve tenere conto del loro impatto. Partecipazione: coinvolgimento diretto dei soci e dei risparmiatori nelle decisioni importanti. Trasparenza: massima chiarezza su come vengono utilizzati i fondi. Inclusione finanziaria: accesso al credito per le categorie sociali più fragili.

È come se i nipotini dovessero scegliere se prestare i propri soldi a un signore che li usa per costruire una scuola e curare dei giardini pubblici, o a un altro che ha un emporio di armi, alcool e tabacco. La nonna direbbe ai nipoti di usare i loro risparmi per una causa meritevole e vantaggiosa per la comunità (FINANZA ETICA), escludendo invece chi fa affari poco virtuosi.

Quando la finanza etica persegue nello specifico lo sviluppo sostenibile – ovvero un programma di investimenti che tenga conto delle future generazioni – allora si definisce anche finanza sostenibile. ©

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