mercoledì, 16 Ottobre 2024

Imprenditoria italiana, ecco l’identikit

DiIlaria Mariotti

26 Settembre 2024
Sommario

Com’è composto il tessuto imprenditoriale italiano? Per lo più da microimprese, cui appartiene il 78% dei 5,5 milioni di aziende censiti in Italia. Circa il 18% è invece rappresentato da aziende sotto i 49 dipendenti (fonte ISTAT). Piccole fabbriche che sostengono da sempre l’economia nazionale e che nascono per lo più dallo spirito di iniziativa dei singoli come si evince anche dai metodi di finanziamento utilizzati. Il principale è non a caso l’autofinanziamento, l’attingere ai propri fondi in sostanza, che ha raggiunto l’80% nel 2022, 20 punti sopra il 2018. Alle banche invece non ci si affida quasi più: si è passati dal 42 al 28%.

Le grandi aziende

E le società di grandi dimensioni, quelle dai 50 addetti in più? Non sono che una ristrettissima minoranza, ricoprendo appena il 2,6% del totale. In queste però rientra una larga fetta di occupati, il 23%, quasi un quinto. Dov’è che invece si produce di più? Ci sono due macrosettori a cui si dedicano le aziende nostrane. I servizi, verso cui si indirizza il 70% delle attività, e l’industria, il restante 30.

Le big da oltre 1 miliardo

Non saranno la spina dorsale dell’imprenditoria, ma hanno il marchio italiano anche colossi industriali dai fatturati oversize. In cima alla lista c’è Enel, seguita da Eni e poi dal gestore dei servizi energetici Gse. I ricavi 2022 sono stati rispettivamente di 140, 132 e 121 miliardi secondo dati resi noti dal Corriere della Sera. Seguono Edison, Stellantis, Hera, Telecom Italia tanto per citare alcuni tra i più conosciuti. Ma c’è un dettaglio: sono tutti gruppi a controllo pubblico oppure estero. Per tornare nei confini nazionali bisogna guardare a fatturati inferiori. Tra le big ci sono la Gruppo Italiana Petroli (fatturato da 9 miliardi), Esselunga (8,6), Prada (4,4).

La geografia dell’imprenditoria

E la distribuzione? La diffusione principale è nel ricco Nord Italia. Ed è in particolare il Nord Ovest, ad assorbire il maggior numero di imprese. Qui si concentra il 26% del Made in Italy. Nel Nord Est ve ne sono il 19,4%, il 21 sono nel centro, il 23% nel Sud e il restante 10 nelle isole. La Lombardia è prima regione per numero di imprese con un peso del 15,8% sul totale nazionale. Seguono Lazio (10,1%), Campania (9,6%), Veneto (8,1%), Emilia-Romagna (7,7%), Sicilia (7,6%), Piemonte (7,3%), Toscana (6,7%), Puglia (6,3%).

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📸Credits: Canva

Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola con la passione per il giornalismo, dopo la laurea in Giurisprudenza e qualche esperienza all’estero ho cominciato a scrivere. All’inizio di cinema e spettacoli, poi di temi economici, legati in particolare al mondo del lavoro. Settore di cui mi occupo principalmente per Il Bollettino.