I matrimoni sono sempre meno, eppure cresce il giro d’affari. Nel 2023 sono state censite 184.207 nozze, in diminuzione rispetto all’anno precedente del 2,6% (Istat). Non solo, ma i dati provvisori dei primi otto mesi del 2024 presagiscono una riduzione pari al 6,7%. Specie per le nozze religiose, che ormai sono meno della metà del totale (41%). I numeri dell’indotto non fanno invece che salire: 931,6 milioni di euro il valore totale, segnando un +16% rispetto al 2023 (Centro studi turistici di Firenze per Italy For Weddings, su un campione di 896 imprenditori). Com’è possibile? La risposta è nel turismo. Gli sposi stranieri che hanno scelto l’Italia come meta per la celebrazione del matrimonio sono stati 15mila. Con un aumento di eventi pari all’11% in più. E le stime parlano di un più 6,9%, con circa 1.040 ulteriori eventi, per il 2025.
Il budget sempre più alto
A far crescere il comparto è anche l’incremento della spesa media a matrimonio. Per un evento si è sborsato mediamente nel 2024 61.500 euro, in aumento del 4,2% sull’anno precedente. A spendere meno di 25mila euro – cifra che fino a qualche anno fa era considerata nella norma – è solo il 12% delle coppie. Il catering resta il costo che pesa maggiormente, con un’incidenza del 36%. Mentre cresce l’ospitalità (18%).
Gli stranieri ma non solo
La principale domanda di matrimoni all’italiana arriva dagli statunitensi, che si confermano il principale Mercato di riferimento (30,4%), seguiti da britannici (20,7%) e tedeschi (8,7%). La quota di arrivi dai Paesi Europei è salita al 53%, un punto in più rispetto al 2023. Anche Cina, Russia, Giappone ed Emirati Arabi fanno registrare maggiori richieste. Ma il turismo del matrimonio riguarda pure gli italiani: sono circa 8.400 i connazionali convolati a nozze in una regione diversa rispetto a quella di residenza.
Le cerimonie sempre più fastose
A spingere sul business sono cerimonie sempre più esclusive. Gli invitati medi crescono passando da 63 a 67 di media. Con un boom degli eventi che contano oltre 100 invitati. Gli effetti positivi si riflettono su tutto il comparto: si calcola che negli eventi siano coinvolti 770mila addetti e che si aggirino intorno a 1,2 milioni i pernottamenti nelle strutture ricettive, in aumento rispettivamente dello 0,8 e del 2,2%. Il fatturato complessivo arriva così a 346,5 milioni, anche questo più alto del 4,4%.
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