Il calcio affronta una delle sue battaglie più complicate, quella contro la pirateria. I numeri sono sempre più preoccupanti e il fenomeno dilaga di anno in anno. La Liga spagnola ha di recente pubblicato un report per spiegare coi fatti le conseguenze economiche della trasmissione illegale di eventi sportivi in diretta. I club perdono tra i 600 e i 700 milioni di euro a stagione e la pratica è cresciuta del 36,5% solo tra il 2021 e il 2023.
La situazione in Italia
Numeri simili anche in Italia, dove la pirateria nel solo 2023 ha provocato un danno di 285 milioni di euro per lo sport. Oltre ad aver registrato perdite di fruizione di contenuti in maniera legale di 11,4 milioni di unità (fonte: Fapav/IPSOS). Un dato che diventa ancor più allarmante se correlato alla diminuzione del fatturato per l’economia italiana, con una stima che supera i 2 miliardi di euro e che porta a una conseguente perdita di PIL di circa 821 milioni di euro. A essere colpiti sono infine i lavoratori: almeno 11.000 persone hanno perso la loro occupazione nel 2023. Intanto, la scorsa settimana il Presidente della Lega Serie A Enzo Simonelli ha annunciato che 5.000 utenti verranno multati con sanzioni amministrative tra i 50 e i 5.000 euro.
Ripercussioni sui ricavi da diritti TV in Italia
Una situazione di questo tipo non poteva che avere ripercussioni anche sul Mondo dei broadcaster e dei diritti TV. C’è una tendenza al ribasso, evidenziata dalla stessa Lega Serie A che aveva posto come obiettivo iniziale ottenere più di 1 miliardo di euro a stagione per il campionato italiano di calcio nel quinquennio 2024/29. Alla fine, l’accordo è stato raggiunto con DAZN e Sky. Alla cifra di 900 milioni di euro, in calo di 27,5 milioni rispetto al pacchetto precedente.
Clima teso anche nel resto d’Europa
Il calcio fa fatica e i costi per trasmettere le partite in diretta calano a picco anche in Europa. Ne è un esempio lampante la Ligue 1 francese che, dopo il mancato accordo con Mediapro, ha dovuto attendere le ultime settimane prima del fischio d’inizio della nuova stagione per accordarsi con DAZN e BeIN Sports. Rispetto al precedente pacchetto da 630 milioni a stagione, i nuovi partner si sono spinti fino a 500 milioni di euro annui. In Spagna tutto tace. L’accordo vigente da 1 miliardo a stagione con DAZN e Movistar scadrà nel 2027 ma non sembrano esserci margini di rinnovo alle stesse cifre. La Premier League, ritenuto il campionato più seguito e amato di tutti, per non far calare il prezzo dei suoi diritti TV ha dovuto aumentare il numero di partite visibili in TV da 200 a 270. Con un incasso a partita che è sceso da 9,3 a 7,2 milioni di euro a gara.©
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